martedì 13 dicembre 2016

GRUPPO PENSIONATI CAINO LA RODA: TERZO LIBRO "LA US"

 Dopo il grazioso dizionario dialettale "Per mia desmentegà", il "Diario Roda 1980-2007" e due "libri raccolta" che hanno ripreso il contenuto dei notiziari fatti circolare tra i soci in periodi diversi, un altro libro è venuto ad aggiungersi alla collana del Gruppo Pensionati Caino La Roda. Si legge nell'introduzione:  
Non poteva che essere “LA US” il titolo di questo libro che in 350 pagine riassume tutto quello che abbiamo riportato nella “Röda” prima e nel rinnovato notiziario poi. Per il nostro terzo libro abbiamo ritenuto più utile e più interessante suddividere il libro nei capitoli di riferimento degli opuscoli, così che la raccolta sia subito riconoscibile.
La pubblicazione non ha la pretesa di essere esaustiva nelle sue parti: non lo è stato nei notiziari e non poteva esserlo nella sua “raccolta”.
Il notiziario infatti è stato ideato per gli aderenti del Gruppo Pensionati di Caino “La Röda” e il suo intento è stato quello di comunicare coi soci in maniera semplice, veloce e leggero nei contenuti.
Tuttavia il riassunto di tutte le notizie fatte circolare, ancorchè brevi o sintetiche, costituiscono un valido strumento di consultazione per approfondimento, ricordo o semplice interesse. 
Ne è derivato così una specie di vademecum ricco di contenuti. Particolarmente interessante parte del passato storico di Caino con attrezzi antichi ben illustrato con fotografie, come pure le piccole biografie di numerose personalità bresciane. Fanno da corona le voci autorevoli di numerosissimi personaggi e un po' di umorismo. La pubblicazione dimostra che anche un lavoro semplice può diventare veicolo di sana informazione e di un'interessante base per ulteriori approfondimenti.


mercoledì 26 ottobre 2016

HALLOWEEN

All'imperversare delle manifestazioni legate a questa festa pagana, c'è da chiedersi se effettivamente siamo informati di cosa effettivamente rappresenti. Nel tempo in cui allontaniamo i nostri figli e nipoti dal capezzale dei nostri cari defunti e non vogliamo mostrare loro i patimenti subiti da Gesù perchè potrebbero rimanere traumatizzati, a scuola e a casa lasciamo che disegnino streghe, mostri, diavoli e zucche; pare che questo ai nostri piccoli non crei nessun problema. Al riguardo il famoso esorcista Gabriele Amorth dice: "La festa di halloween è una trappola del demonio: fa schifo e mi fa schifo. E' una festa pagana, anticristiana e anticattolica proveniente da terre nordiche ed esplosa negli USA. E' stata istituita per mettere in secondo piano la solennità di tutti i Santi. Quella di mettere in discussione la santità è un'invenzione di satana per scompaginare i piani di Dio. 
Questa festa ha le radici nel paganesimo e nel satanismo. Trae origine da un'antichissima celebrazione celtica con cui i pagani adoravano una delle loro divinità chiamata Samhain - signore della morte. Era una delle feste più importanti e dava inizio al capodanno celtico. La notte del 31 ottobre, in onore del sanguinario dio della morte, su un'altura veniva acceso un grande falò sul quale venivano bruciati sacrifici costituiti da cibo, animali e persino esseri umani."
Forse è il caso di riflettere sull'innocenza di questa festa. Ci hanno già rubato una buona parte del Natale, dovremo mettere in calendario anche halloween?

mercoledì 5 ottobre 2016

PERICOLO PRESCRIZIONE RIMBORSI INPS

A seguito del blocco della perequazione automatica secondo la Legge 22 dicembre 2011 n. 214, art. 24, comma 25, i titolari di pensione superiore a 1405,05 per il 2012 e 1443,00 per il 2013, non hanno potuto usufruire degli adeguamenti legittimi. Su questa norma si è pronunciata la Corte Costituzionale che con Sentenza n. 70 del 30/4/2015 l’ha abrogata intimando al Governo di rimborsare le somme indebitamente trattenute. Ma la esiguità dei fondi disponibili ha obbligato l’Esecutivo a trovare una modalità sostenibile: di fatto ha rimborsato solo una parte del dovuto. La pressione delle rappresentanze dei pensionati costringerà la Corte a pronunciarsi sul comportamento del Governo; ma non è dato sapere quando. Quindi, dal momento che a gennaio 2017 scatterà la prescrizione del reato a favore dell’Inps per chi non si sarà opposto, è necessario che, avendone diritto, quelli che non avessero ancora mandato la richiesta degli arretrati, lo facciano entro il 31 dicembre 2016. In questo modo rimangono aperti i termini per altri cinque anni e chissà …

La lettera fac-simile è reperibile presso le associazioni del patronato o dal sottoscritto.

lunedì 8 agosto 2016

CRISTIANI PER FEDE

Per essere veri cristiani bisogna prima di tutto credere in Dio Padre, poi credere in Gesù Cristo veramente esistito e morto in croce, infine credere che quello che gli evangelisti hanno scritto è la verità. Per essere cristiani quindi bisogna avere fede!
Si sente dire che noi siamo cristiani perché nati in nazioni cristiane, altrimenti saremmo musulmani, indù, ebrei o altro. Questo è vero, ma solo per chi non ama la verità o si rifiuta di credere. Avremo molte cose da farci perdonare come cristiani, per cattiverie passate e presenti, ma abbiamo il diritto di definirci come gli unici a possedere la “verità” perché non c’è nessun’altra religione documentata come la nostra nonostante siano trascorsi 2000 anni dalla morte di Gesù. A riguardo Marco Fasol spiega:
I manoscritti neotestamentari si trovano sparsi in tutto il mondo. Raccolte di particolare importanza si trovano nel monastero del Monte Athos (900 manoscritti), nel monastero di Santa Caterina nel Sinai, (300), a Roma (367), Parigi (373) Atene (419), Londra, San Pietroburgo, Gerusalemme, Oxford, Cambridge, Mosca e in molte altre località.
Queste migliaia di manoscritti riportano tutti lo stesso testo evangelico, con una concordanza impressionante. Essi garantiscono che ci troviamo di fronte al testo di gran lunga più controllato e sicuro nella storia.
Come ha scritto il biblista card. C. M. Martini: “Lo studio dei manoscritti è una vera e propria avventura scientifica condotta col sussidio di un’immensa e puntuale documentazione. E la scoperta fondamentale è sempre quella sorprendente di un testo che, nonostante il fluire dei secoli e le molteplici trascrizioni, si è conservato fedelmente, permettendo così agli studiosi e ai traduttori di farlo risuonare, intatto nelle nostre comunità e per i singoli lettori, credenti e no” (K. e B. Aland, Il testo del Nuovo Testamento, Marietti, Genova, 1987, p. XII). L’elenco completo dei cinquemila manoscritti greci si può trovare in Nestle – Aland, Novum Testamentum graece, 27^ ed. Stuttgart, 1993. Oppure nel testo di K. e B. Aland sopra citato.
Come se non bastasse ci sono prove inconfutabili di miracoli avvenuti in presenza di incredulità umane verso la perpetuazione del corpo di Cristo nel pane consacrato (vedere i miracoli Eucaristici di Bolsena, Roma, Cascia, Bagno di Romagna, Firenze, Ferrara, Lanciano, Offida, Macerata, Morrovalle, ecc.).
Ma ancora: tutto il messaggio dettato da Gesù, la Buona Novella, si basa essenzialmente sull’amore verso Dio e verso il prossimo. C’è forse un messaggio diverso da offrire all’umanità? L’umanità si aspetta forse un messaggio diverso?
Non possiamo chiedere di più per essere in grado di decidere da che parte stare. A questo punto è puerile nascondersi dietro l’immaginario di una religione di nazione o continente. E’ solo questione di fede. Questo vale anche per i nostri fratelli maggiori, gli ebrei, che non hanno dalla loro alcuna scusante per non credere che il Messia è già venuto. Ma la fede richiede anche un cuore umile.

giovedì 21 luglio 2016

GOLPE IN ... EUROPA

Potremmo definirlo così il fallito colpo,di stato in Turchia. Infatti in un colpo solo ci siamo trovati con un intruso nella NATO, una Turchia che a dispetto degli avvenimenti e' ancora difesa da alcuni Stati dell'Unione ed altri che cercano di cavalcare il caos per aggiudicarsi la guida di questa Europa sconquassata. Il tutto condito da un imbarazzante silenzio sul comportamento di un uomo che vuole assomigliare sempre più a una divinità; senza per questo voler giustificare l'atteggiamento dei "ribelli" del tentato golpe.
Chi era Erdogan lo sapevamo sin dal finto appoggio alla lotta contro l'Isis e dalle pretese economiche avanzate all'Europa in modo piuttosto ricattatorio. Non dovremmo quindi meravigliarci se in Turchia la libertà di espressione sarà sostituita dal "tacito assenso".
Quello che continua a meravigliare e' il proliferare dei trattati per la salvaguardia dei diritti della persona che vengono deliberatamente ignorati dagli affari e dal dio denaro, i quali, da sempre, vivono sulla sofferenza della povera gente, almeno quelli che non sospendono gli intrallazzi con Stati come la Turchia. Si dirà: allora non si lavora più! A parte il fatto che migliorando in coerenza otterremmo più autorevolezza e probabilmente otterremmo partner aggiuntivi, non vedo come lasciandoci trascinare dall'ipocrisia partecipiamo a rendere il mondo migliore: o magari non ci interessa? Perché crediamo che, per esempio, il nuovo premier inglese non abbia voluto un incontro con l'Italia? Perché il nostro Paese non conta nulla e non condiziona nulla in Europa, se non i discorsi sulle buone intenzioni. Ad un tratto ci siamo accorti che i veti li pone la Germania ormai leader indiscussa dell'Europa senza la Gran Bretagna. Ancora una volta sarà la Germania a decidere cosa fare con la Gran Bretagna in base agli interessi che ha con quel Paese o in funzione di esso. Cos'è questo se non un colpo di stato soft? Chi limiterà il potere tedesco? La Francia di Hollande che ha toccato i minimi storici della sua coesione?
Ci siamo ridotti a 26 nani di fronte a una macchina economica qual'e la Germania e al momento possono esserci frizioni solo tra i "sudditi". Onore al merito. Quale nano anche noi abbiamo una infinita' di compiti a casa da fare, altro che essere a posto e qui i nostri politici, tutti, non brillano per italianità. Se solo si volesse si potrebbero mettere in campo progetti a lungo termine per la risoluzione dei problemi che diventano sempre più pesanti: la sicurezza, la giustizia, la sanità, la ricerca, lo sviluppo, ecc. Invece siamo fermi alle beghette derivanti dall'invidia e dal potere perduto: "muoia Sansone con tutti i filistei".
E poi e' necessario che l'Italia ritrovi la coerenza dei comportamenti con l'Europa, specie nelle trattative con la Gran Bretagna, difendendo prima di tutto quello che di europeo e' rimasto, anche se questo può danneggiare gli interessi inglesi. Non si abbia timore ad alzare la voce contro gli Stati che non concedono i diritti civili riconosciuti sospendendo ogni aiuto o sostegno alle imprese che intendono svolgere rapporti commerciali con quegli Stati.
Mi auguro che in questo passaggio cruciale della nostra storia la nostra politica ritrovi l'unità e sappia rispondere adeguatamente alle speranze degli italiani.



domenica 22 maggio 2016

ALIMENTAZIONE E QUALITA' ITALIANA

Di fronte al Trattato atlantico (TTIP), che ci toglierebbe quel poco di fiducia che ci è rimasta, al bollino rosso degli inglesi sulle marche non autoctone (le cosiddette etichette semaforo), al latte importato dall’est e dalla Cina delle multinazionali, l’embargo commerciale con le nazioni ostili (leggi Russia), mi chiedo cosa stiamo aspettando per adottare mosse strategiche che impediscano all’Italia di essere risucchiata nel vortice degli egoismi nazionalistici europei e cancellare la nostra eccellenza alimentare.
A volte viene da pensare che ci sia un tornaconto commerciale anche nelle aziende italiane, forse non sempre lige ai protocolli, ma determinate nello stesso tempo a voler mantenere il marchio.
Non ci si spiega perché le aziende di produzione alimentare, di fronte a questi attacchi al settore, non riescano ad accordarsi mettendo bene in evidenza sull’etichetta che la “materia prima” è italiana. Ci sono impedimenti dagli Stati che impediscono una esauriente descrizione? Ancor di più avrebbero ragione quelli che sono contrari al TTIP che porterebbe sul mercato prodotti sempre meno controllabili.

Nonostante le ripetute frodi scoperte dalle forze dell’ordine, è risaputo che la nostra legislazione in materia di alimenti è la più severa al mondo. Se vogliamo rinunciare a questa tutela ingerendo prodotti che possono danneggiare la nostra salute siamo liberi di farlo, ma a coloro che vogliono sapere quello che mangiano sia consentito di poterlo leggere sulle etichette e alle autorità preposte di verificare se quello riportato risponde al vero. Anche se sappiamo che mantenersi in salute non dipende solo dall’alimentazione, nondimeno questa rappresenta l’argomento più importante per la nostra sopravvivenza, il carburante del nostro organismo.

sabato 7 maggio 2016

IL TERREMOTO DEL FRIULI

Il sindaco di Gemona
Le macerie di Gemona
Ieri 6 maggio si è ricordata la tragedia del Friuli, un terremoto che il 6 maggio 1976 ha prodotto circa 2000 morti, ma si è ricordata anche la ferrea volontà da parte dei Friulani di ricostruire i loro paesi.
Si dettero tre priorità: prima la ricostruzione delle fabbriche per continuare a sostenersi senza essere costretti a una nuova emigrazione; poi le case, necessarie per tornare alla normalità; infine le chiese che, nel frattempo, potevano essere sostituite dalle case per le celebrazioni liturgiche.
Da tutto il nord affluirono sui luoghi più colpiti volontari di ogni tipo che con la loro opera consentirono di velocizzare i lavori consentendo a molti di ritornare nelle loro case. Anche da Caino partì un nutrito gruppo di lavoro che si distinse tra la popolazione locale e mantenne anche in seguito legami di amicizia. Non si ripetè più un’esperienza simile di solidarietà nelle calamità successive.

Nel gennaio 1977 l’Amministrazione Comunale, a nome di tutta la popolazione di Caino, portò il suo contributo al sindaco di Gemona, la località più devastata dal sisma. 

lunedì 25 aprile 2016

ESTASI A SAN GIORGIO



Il 25 aprile è tradizionalmente la giornata che i cainesi da anni si sono riservata per stare insieme nella località dove, in un’antica chiesetta, S. Giorgio ha vegliato sulle loro attività montanare. Con l’occasione si continua a fare memoria di un compaesano vittima in questi luoghi della violenza nazi-fascista, Pirlo Giovanni. Sebbene negli ultimi anni la frequenza sia molto diminuita, ora pare si stia recuperando la vocazione di ritrovarsi come comunità, quella che stenta a decollare come Parrocchia.
Stamattina all’eremo sono arrivati poco più di una cinquantina di coraggiosi che hanno sfidato il meteo e, in linea con il proverbio che dice “la fortuna aiuta gli audaci”, hanno goduto di uno spettacolo meraviglioso: la vista del M. Doppo innevato al sole, coronato da tante catene di montagne a notevole distanza, grazie a un limpido cielo azzurro. La S. Messa celebrata dal parroco ha spiritualizzato solennemente questo incontro.

Molte persone hanno lavorato per mantenere bello questo luogo ed altre si danno da fare per consentirne l’accesso attraverso sentieri tenuti puliti, addirittura riscoprendone alcuni andati in disuso per rendere sempre nuovo e piacevole il tragitto; queste persone meritano di vedere un giorno l’area di S. Giorgio gremita per l’avvenuta ricomposizione di una comunità civile e religiosa. Le bellezze naturali risaltano ancora di più se sono tante le persone a goderle in serenità.

sabato 23 aprile 2016

UOMINI ALLO SPECCHIO

Su un piccolo libro, tanti anni fa, l’ing. Luciano Silveri, padre del teleriscaldamento a Brescia, riportava le vicissitudini di un gruppo di giovani che lui seguiva all’Ospedale Civile di Brescia, condannati a morte da grave malattia; uno di questi giovani, in occasione di una gita che l’ingegnere organizzava quando le condizioni lo consentivano, meditando sul comportamento delle persone che incontrava, ebbe a dire: “Sono io che non ho capito nulla o quelle persone vivono con la testa nel sacco?”.
Parole dette da una persona che sa di avere il tempo contato ma, proprio per questo, profondamente attaccata alla vita. Mi viene in mente “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello dove è narrata la storia di un uomo, pure condannato a morte da una dolorosa malattia, che si sofferma a pesare la sua esistenza, il tempo che gli rimane e il comportamento di chi gli passa accanto.
In entrambi i casi io sono uno che queste persone vanno incontrando. Come appaio loro? Sto bene (con qualche piccolo disturbo dovuto al naturale logorio degli anni), non ho pressanti problemi economici, non ho più bisogno di lavorare perché ho la mia piccola pensione, i figli grandi hanno fatto famiglia; ho tempo per riflettere sul tempo che mi resta da vivere e che potrebbe essere anche molto poco. Potrebbero vedermi come “osservatore poco impegnato” quando rifletto sulle vicissitudini socio-politiche del mio paese o dell’Italia e le faccio conoscere su face book; un “idealista” o un “incompetente” in base al contenuto delle mie riflessioni; un “bastian-contrario” se pensano che non sono mai d’accordo con nessuno; un “bigotto” quando difendo i principi fondamentali del cristianesimo: Dio, vita, famiglia; un “populista” quando mi scaglio contro l’inefficienza della “casta”; “individualista” perché non faccio parte di nessuna organizzazione; “vanitoso” perché mi piace comparire;  “moralista” perché avrei sempre qualcosa da insegnare agli altri; “ipocrita” perché cerco di mostrarmi fuori quello che non sono dentro; ma anche un “romantico” se mi vedono godere il mio giardino; un “nonno” se mi vedono giocare coi nipotini.
Come persona piena di difetti, mi porto un po’ di tutto questo. Una valutazione superficiale spesso però trae in inganno e induce a vedere solo ombre nella persona che si incontra; solo le persone che ci sono state vicino a lungo ci conoscono per quello che realmente siamo. Se siamo veramente “poco impegnati”, “idealisti”, “incompetenti”, “bastian-contrari”, “bigotti”, “populisti”, “individualisti”, “vanitosi”, “moralisti”, “ipocriti”, o se invece facciamo del nostro meglio per dare il nostro contributo secondo i nostri principi, senza seguire la massa che segue il comportamento “del così fan tutti”. Se anche quelli che ci conoscono bene non trovano in noi delle qualità e te lo fanno capire, allora è proprio il caso di farci dei grossi interrogativi.
Guai a me e guai a tutti quelli che non lasceranno un segno del loro passaggio su questa terra. Non siamo nati per caso ma per volere di Dio e a Lui dovremo rendere conto dei talenti ricevuti.

Ci sarà l’amore in cima all’ “interrogatorio”! Spesso quanto sappiamo amare appare dai musi lunghi che i “condannati a morte” citati sopra notano immediatamente. I nostri Pastori ci hanno insegnato che amare vuol dire perdonare, anche quando non si capisce perché abbiamo ricevuto un torto. Essere aperti alla riconciliazione ci consente di essere sereni e mantenere le nostre relazioni nelle quali possiamo esercitare l’abitudine al sorriso e alla concordia. Magari scopriremo che non occorre andare di fretta per fare tante cose ma che è meglio valorizzare il nostro tempo per farne alcune bene, specialmente se rivolte alla famiglia.

venerdì 22 aprile 2016

PARCO DELLA ROCCA DI MANERBA


114 ettari di territorio costiero e 84 di superficie lacuale sottoposti a una tutela ambientale pari a quella che oggi è riservata solamente ad alcune zone marine protette, come le Cinque Terre. Questo è il risultato, voluto fortemente dalle amministrazioni locali, dopo che il Consiglio Regionale all’unanimità ha istituito la riserva naturale della “Rocca, del Sasso e Parco lacuale” di Manerba del Garda.

Pino Ragni – Voce del Popolo

giovedì 21 aprile 2016

2^ BRIXIA PARACYCLING CUP


Sabato 30 aprile 2016 in Piazza Trieste a Caino verrà posto il traguardo di questa GARA CICLISTICA INTERNAZIONALE riservata alle categorie paralimpiche. Per questo motivo il tratto della strada provinciale compreso tra Nave e Caino rimarrà chiuso dalle ore 07,45 alle ore 11,30.
La gara prenderà avvio a Nave alle ore 08,30 con intervalli di 5 minuti tra le categorie stabilite dall'organizzazione.

domenica 17 aprile 2016

GESTO DI MISERICORDIA

16 aprile 2016

Si alternano i segni di una tragedia epocale mai vista dopo l’ultimo conflitto mondiale. Tuttavia le immagini ci spaventano, temiamo di non essere in grado di dare una sistemazione a questa marea umana e nel contempo la sofferenza ci tocca “dentro”, ci interroga. Così, grazie alle riprese di qualcuno, assistiamo a comportamenti che ci sconcertano: il bambino morto raccolto da un poliziotto sulla spiaggia; lo sgambetto gratuito di una giornalista a un profugo; i muri di filo spinato; il pianto disperato di una migrante che chiede aiuto al Papa. L’aveva detto alla stampa: “Questo viaggio è diverso; è un viaggio triste”. Incontrando i profughi a Lesbo il Papa ha voluto mettersi dalla parte di queste persone, facendo condividere a tutto il mondo il loro cuore spezzato per aver lasciato tutto, casa, affetti, averi, per sentirsi ora respinti da tutti. I "disperati" hanno capito il gesto e, anche se in maggioranza musulmani, hanno ringraziato.

venerdì 15 aprile 2016

LE RELIQUIE DI SAN GIOVANNI PAOLO II


E' stata un grande occasione quella di avere per ben due settimane nella chiesa parrocchiale le reliquie di Papa Wojtyla. Molte persone si sono avvicendate all'altare del Sacro Cuore sostando in preghiera, segno di una venerazione sentita a un Pastore che ha segnato la vita di un'intera generazione ed ha attratto ai suoi insegnamenti persone di ogni età ed estrazione. Purtroppo Domenica 17 aprile le reliquie lasceranno Caino per una nuova destinazione, ma il ricordo rimane sempre vivo, come la lezione di vita che ci ha dato, specialmente negli ultimi giorni della sua tormentata esistenza.

mercoledì 13 aprile 2016

ANCHE L'EUROPA HA I SUOI BULLI


Gran Bretagna, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, hanno ampiamente usufruito dei soldi dell'Unione ma ora non vogliono fare la loro parte. Dopo il filo spinato ungherese, al blocco delle frontiere degli altri si è aggiunto quello del Brennero per opera di quella che ritenevamo una nazione illuminata: l’Austria. La paura degli immigrati generata dall’incapacità di programmare un’equa distribuzione dei profughi sta facendo saltare l’impianto dell’unione tanto declamato, permettendo a qualche nazione di fare un po’ di bullismo politico.

Se il populismo ha tante adesioni e proprio perché è stato abbandonato l'ideale dell'unità a scapito di questo comportamento. In questo modo i cittadini europei eleggono un Parlamento che non conta, con grande disappunto degli abitanti dell'Unione. Se si facesse oggi un referendum sulla permanenza in Europa si ritornerebbe immediatamente agli Stati nazionali, tant'è la fiducia: populismo su vasta scala?

Per quanto ci riguarda come Italia chiediamoci cosa ha fatto per noi l'Europa per i due marò, per la strage di Ustica, per i rifugiati, per il caso Regeni, ed altro. Per di più, a causa della nostra debolezza politica ed economica, siamo la Cenerentola dell’Unione e, anche quando alziamo la voce, non ci prende sul serio nessuno. Un po’ è colpa nostra, ma noi stiamo facendo “più” della nostra parte.

Se ci fossero delle vere strategie politiche e ce le avessero spiegate, avremmo capito; ma non ci sono strategie, c’è la paura e dei miseri affari commerciali che vanno scalzando tutte le buone intenzioni e ogni ideale di Unione politica del continente europeo. Se la maggioranza degli Stati non si riapproprierà della propria dignità pretendendo il rispetto delle regole, sarà ben difficile arrestare il declino e la sfiducia nell'Europa. Sarebbe più giusto mettere alla porta chi non vuole rispettare gli impegni: non ci sarebbe alcun cataclisma economico, anzi, la rimanente Europa sarebbe un tantino più forte. Auguriamoci che possa accadere in fretta, perché nelle condizioni politiche in cui ci troviamo è difficile affrontare tutte le questioni che abbiamo sul tappeto: il terrorismo è tutt'altro che sconfitto; il medio oriente insieme al nord Africa rimane incandescente; il conflitto tra Russia e Ucraina è una ferita ancora aperta per tutte le nazioni europee; gli immigrati non cessano di arrivare sulle nostre coste.

Le attese dei cittadini d'Europa sono tante ma le risposte non vengono; non può succedere, perchè le loro necessità divergono da quelle della Commissione Europea che non vuole che il popolo interferisca. I politici di oggi sono come i tanti figli che hanno sperperato le risorse e l’ingegno ricevuto dai loro padri, nel nostro caso hanno abbandonato i profondi ideali dei padri fondatori dell’Europa.

venerdì 1 aprile 2016

VOGLIA DI APPARTENERE


Credo capiti a tutti coloro che si avvicinano alla terza età di guardarsi indietro per constatare se le cose sono cambiate in meglio o in peggio. A me capita spesso, e non posso non constatare che rispetto alla mia infanzia il tenore di vita è migliorato; quello che non è migliorato è il tessuto sociale, il rapporto con la politica che è addirittura peggiorato e la credibilità delle Istituzioni che probabilmente ha toccato i minimi storici, compreso l’Europa. Non mi addentro nelle motivazioni perché sono convinto che non ci sia nessuno che possa dichiararsi esente da responsabilità, partendo dal presupposto che ognuno doveva fare la propria parte e a farla sono stati troppo pochi.

La mia riflessione riguarda il presente, con la situazione economico-sociale che ci troviamo davanti.

Lo vedo come un quadro desolante una persona anziana che non trova una “casa” a cui appartenere, un partito, una corrente di pensiero, un “entità” nazionale che siano in grado di alimentare la speranza nel futuro. Eppure ci sono tante persone che come me non si sentono più rappresentate e tante altre che scelgono quello che per loro è il “meno peggio”.

E’ la scelta del meno peggio ci ha portato alle condizioni attuali. La semplificazione ci ha indotto a pensare che non ci siano più italiani che vorrebbero un leader come De Gasperi, Togliatti, Nenni, Almirante, ecc. Lo strapotere di molti politici unito a uno smisurato clientelismo ci ha resi impotenti innanzi a qualsiasi Esecutivo, il quale non è minimamente disposto a sentire ragioni che possano mettere a rischio la loro permanenza nelle stanze dei bottoni; anzi è proprio questa condotta che gli fa trovare più sostenitori di quanti ne abbia effettivamente sulla carta poiché “se tu rimani, rimango anch’io”. Questa impotenza ci pesa, e ci pesa tanto di più perché vediamo che i partiti, tutti, sono occupati quotidianamente a distribuirsi le colpe o attribuirsi dei meriti che non hanno, senza indicare con coraggio la strada maestra che ci porti fuori dalla palude. E’ probabile che sappiano fin troppo bene che per prendere quella strada servono scelte ahimè dolorose per qualcuno e quindi si persegue la politica del capro espiatorio, non importa se intanto i poveri diventano più poveri e i privilegiati (loro compresi) sempre più sfrontatamente si ribellano a qualsiasi sacrificio. Per guadagnare tempo si sparge fumo attivando pseudo-semplificazioni come l’abolizione delle Provincie e del Senato con ragionevoli dubbi sui reali vantaggi economici. Inoltre l’Esecutivo ha in animo di accorpare per Legge i piccoli Comuni e non certo per favorire la loro autonomia. Per non parlare del trattato in discussione segreta tra l’Europa e l’America (TTIP) caldeggiato in modo particolare da Italia e Inghilterra. Possiamo veramente sopportare di aderire a un mercato che non è libero ma semplicemente anarchico e che metterebbe in serio pericolo la nostra salute e i nostri prodotti per qualche posto di lavoro in più?

Per fermare questo declino e ritornare a condividere alcuni ideali dobbiamo scoprire o rinnovare le forze in campo; per quanto affermato sopra possiamo star certi che nessun leader lo renderebbe possibile, quindi perché questo si possa realizzare in un futuro prossimo, è necessario crederci e che tutti gli uomini di buona volontà lo condividano, destra, sinistra, centro.

In particolar modo i cattolici dovrebbero recuperare gli spazi per la formazione sociale come in passato e mettere la parola fine alla diaspora, ritornando agli insegnamenti di don Sturzo e agli esempi di De Gasperi.

La voglia di appartenere finisce qui. Ma se fossero tanti a volere veramente un’Italia pulita con rappresentanze votate al servizio del cittadino, ancorchè senza voce, apparterremmo tutti allo stesso ideale.

giovedì 31 marzo 2016

LA BOCCIA DELLE CARAMELLE


Tutti dovrebbero avere una boccia delle caramelle, piccola magari, ma che vi entri una piccola mano, altrimenti la mano stessa non potrebbe affondare tra le caramelle, girandole e rigirandole. Sembra di percepire la gioia di un nipotino cui è permesso di prendersi la caramella: anche una sola.

Forse perché si sapeva di questa felicità che la boccia delle caramelle era lì, sul bancone dell’oratorio, e solo la Oliva, suora angelina, col suo sorriso buono, lasciava mettere le mani a quei bambini che riteneva non avessero i soldi per comprarle. Allora l’oratorio, col poco che aveva, era interamente a disposizione dei bambini e non importava se non produceva utile; era importante invece che i bambini crescessero cristianamente sani e vivessero la loro stagione serenamente coi propri compagni accompagnati dalle attività loro dedicate. Il cinema gratis bisognava guadagnarselo imparando il catechismo, mentre gli esercizi spirituali erano gratis per tutti. Quello che mancava lo metteva la cassa della parrocchia che si assumeva la responsabilità educante, prima che economica. Certo, erano tempi diversi, i bambini e i ragazzi sono cambiati, ma forse un aiutino amoroso (anche al bar dell’oratorio) non dovrebbe essere cosa improponibile, così pure per corsi veri e propri di esercizi spirituali per ragazzi. Se ci fosse poi quella boccia, offerta al bambino da un volto sorridente, dove affondare la manina e sentirsi … amati.

Tra bambini che si ingozzano e bambini che guardano adoranti le forme e i colori delle caramelle nei contenitori trasparenti; tra bambini capricciosi e bambini buoni la differenza, forse, la fa l’accoglienza, quella della Oliva insegna.

domenica 20 marzo 2016

LA LIBRERIA "ANCORA" CHIUDE


Chiude un’antica libreria della città e non troppo distante apre una nuova boutique di gioielli. È il ciclo difficile del commercio bresciano negli anni nella crisi, per qualcuno congiunturale, per altri strutturale. Così in via Tosio se il negozio di libri «Ancora» si accinge a dare tristemente l’addio, sabato in corso Zanardelli la famiglia Barbieri di Pontoglio aprirà un nuovo elegante mini-shop sotto i portici vicino alla scalinata del Grande.

Da 53 anni Brescia era abituata a vedere illuminate le vetrine a piano terra del palazzo San Paolo. Luci lungo la vie Gabriele Rosa e Paolo Tosio. «Ancora» si trasferì nella sede che ora lascia con l’inaugurazione del 1957 di Palazzo San Paolo, voluto per accogliere le opere del movimento cattolico: le Società operaie di mutuo soccorso, le redazioni del settimanale «La voce del popolo», della rivista «Madre», della pagina bresciana dell’Italia. E ancora: il circolo della Gioventù Cattolica. A benedire il palazzo fu il Cardinale Giovan Battista Montini, allora arcivescovo di Milano. In precedenza la libreria - 60 anni di vita - aveva le vetrine in piazza del Duomo. Vicino alle cattedrali l’avevano voluta i «Figli di Maria», seguaci dal grande Lodovico Pavoni che papa Giovanni Paolo II fece beato dal 2002.
dal Corsera

venerdì 11 marzo 2016

DIRETTA FARMACIA

La farmacia al Follo avrà forse creato qualche disagio, ma il dott. Tomasoni la sta  facendo crescere all'insegna di servizi crescenti per la prevenzione.
Mercoledì 16 marzo dalle 09 alle 12 sarà effettuato un test gratuito dell'udito. Approfittarne è un dovere!

giovedì 3 marzo 2016

MODIFICHE NELLA PARROCCHIALE

Dopo l'applicazione dei lucernari ai lati del presbiterio e l'asportazione dell'altare rivolto verso il popolo, il parroco ha rimesso il cancellino che chiude la balaustra.

INCIDENTE IN MONTAGNA

Domenica 28 febbraio il nostro concittadino Italo F., tornando da Conche  è stato vittima di una brutta caduta. Ricoverato agli Spedali Civili gli hanno riscontrato danni ai legamenti che lo costringeranno a tenere la gamba immobile per almeno tre mesi. A lui gli auguri di una guarigione perfetta e veloce.

domenica 21 febbraio 2016

ESSERE UOMINI E' ANCORA UNA VIRTU'?


Pensare e riflettere apertamente non è un contegno che porti molti complimenti, anzi, sicuramente quelle persone vengono regolarmente fatte mira di critiche e pettegolezzi per essersi permesse di mettere in discussione il pensiero comune predominante, predominante in quanto portato dalle persone che contano. E quelle persone magari contano perché nessuno ha il coraggio di obiettare quando il loro comportamento è ritenuto sbagliato o incoerente. Contano … sul silenzio di tanti. Volesse il Cielo che invece, da noi, il pensiero corrente venisse esclusivamente da persone sagge.

Lo so, non è una novità. E’ sempre stata così! E’ vero, ma io cerco chi non ci sta; quelli che cercano una comunità che vuole migliorarsi fondando il recupero (ormai) sulle nuove generazioni che sappiano mettere l’accento su quello che non va sfidando paternalismo e incoerenza. Se osservate face book noterete che se uno parla o mostra un animale ha centinaia di condivisioni e commenti; se invece prova a dire come la pensa su un argomento viene ignorato quasi completamente; è premiato chi la spara più grossa su qualsiasi argomento, tanto non deve risponderne personalmente. Siamo conformisti. Di per sé il conformismo non è sinonimo di cattiveria o inciviltà. Essere conformisti su quanto crediamo profondamente è un pregio e una qualità che viene dalla coerenza e che merita profondo rispetto.

Spesso però deriva dalla paura di esprimere il proprio dissenso guardando negli occhi un’altra persona, giustificabile quando umanamente uno non ce la fa, ma segno di debolezza sociale quando ci si vuole nascondere nell’anonimato per non danneggiare un possibile alleato o ledere un particolare interesse.

Mettiamo sul banco degli imputati tutti i conformisti? Ci mancherebbe. Però il parlarne non guasta e permette di inquadrare il conformismo come ostacolo al miglioramento della comunità locale, senza del quale non possiamo partecipare a migliorare quella più grande.

Ricordiamoci che chiunque voglia farci fare o dire una cosa che non condividiamo è un potenziale profittatore della nostra buona fede e ci deve indurre a stare in guardia; le autorità sono tali se sono al servizio delle comunità che rappresentano e sanno interpretare i loro malesseri, non se contano sul silenzio di tanti sul loro modo di comportarsi.

Leonardo Sciascia né “Il giorno della civetta” faceva dire al “padrino”:

"........e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca  a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) piglian…. e i quaquaraqua. Pochissimi gli uomini; i mezzi uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezzi uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i piglian…., che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione delle anatre".  

giovedì 14 gennaio 2016

MARTIRI E INDIFFERENZA


“Ogni anno 100 mila cristiani vengono assassinati a causa della loro fede. Sono 273 al giorno, 11 all’ora. Il cristianesimo è la religione più perseguitata al mondo, tanto che l’80% di tutti gli atti di discriminazione che si perpetrano nel mondo, è diretto contro i cristiani. Nella totale indifferenza dell’Occidente. La cristianità è oggi la religione più perseguitata nel mondo …”

Così esordisce il direttore del Bollettino Salesiano Bruno Ferrero nella sua ampia analisi del fenomeno sul mensile di gennaio 2016. Nella stragrande maggioranza dei Paesi musulmani i cristiani sono obbligati a scegliere se convertirsi o morire. I giornali riprendono le notizie in piccoli riquadri come se fossero delle storie isolate, degli omicidi casuali che nei teatri di guerra non hanno alcuna finalità. Ma se dalla seconda guerra mondiale ad oggi 10 milioni di cristiani hanno lasciato il mondo arabo-islamico prendendo la via dell’esilio qualcosa vorrà pur dire. In Turchia da 2 milioni di cristiani si è passati agli attuali 85 mila. In Libano, il paese arabo dove i cristiani maroniti per decenni hanno avuto il comando della nazione, si è passati dal 55% della popolazione al 30%. In Egitto la popolazione cristiana si è sempre attestata sul 20% del totale; oggi è scesa sotto il 10%.

Erano il 18% in Giordania, ora sono il 2%. In Siria le comunità cristiane rappresentavano un quarto della popolazione ma oggi sono scese al 5%. Presenza zero in Afganistan, Arabia Saudita, Corea del nord e Laos. Religione quasi estinta nelle zone interne dell’Africa a maggioranza musulmana. Sin qui la narrazione del direttore che continua interrogandosi sul futuro dei cristiani in medio oriente.

Davanti allo sgomento che si prova davanti a questi dati mi chiedo fino a che punto la nostra fredda corteccia riuscirà a resistere con indifferenza alla marea di persone che letteralmente “scappano” dalla guerra, dalla persecuzione, dalla prepotenza e dalla fame e ci chiedono aiuto. Come è possibile lasciare che il razzismo e la paura si alimentino quotidianamente per mancanza di interventi drastici contro i trasgressori delle leggi nazionali (leggi espulsione). Per la mancanza di atti determinati ed esemplari da parte dell’Amministrazione Pubblica tutti i rifugiati diventano uguali, quelli che delinquono e quelli che vorrebbero fare qualcosa per chi li sta aiutando. E l’Europa? Possiamo definirla solo in un modo: “Meglio così che niente!” Perché per la maggior parte dei cittadini europei all’utilità zero non ci manca molto. Non è in crisi l’idea di Europa ma l’incapacità di uscire dagli egoismi nazionali per il bene supremo di una “federazione” basata sull’efficienza e la solidarietà. Se così fosse avremmo assorbito disinvoltamente questo esodo epocale e saremmo un po’ più determinanti nella lotta contro la persecuzione dei cristiani. Un giusto equilibrio tra affari e tutela dei diritti civili ne l’Italia ne alcuna altra nazione occidentale l’ha ancora raggiunto e mantenendo i piedi in tante scarpe non si può certo camminare bene verso il futuro. D’altronde l’anticristianesimo l’ha avallato anche l’Europa opponendosi al riconoscimento delle sue origini cristiane nel suo massimo documento costitutivo. Se non interessano i cristiani del proprio paese come possono diventare importanti i cristiani di nazioni lontane, specie se hanno la pelle color cioccolato?