mercoledì 13 aprile 2016

ANCHE L'EUROPA HA I SUOI BULLI


Gran Bretagna, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, hanno ampiamente usufruito dei soldi dell'Unione ma ora non vogliono fare la loro parte. Dopo il filo spinato ungherese, al blocco delle frontiere degli altri si è aggiunto quello del Brennero per opera di quella che ritenevamo una nazione illuminata: l’Austria. La paura degli immigrati generata dall’incapacità di programmare un’equa distribuzione dei profughi sta facendo saltare l’impianto dell’unione tanto declamato, permettendo a qualche nazione di fare un po’ di bullismo politico.

Se il populismo ha tante adesioni e proprio perché è stato abbandonato l'ideale dell'unità a scapito di questo comportamento. In questo modo i cittadini europei eleggono un Parlamento che non conta, con grande disappunto degli abitanti dell'Unione. Se si facesse oggi un referendum sulla permanenza in Europa si ritornerebbe immediatamente agli Stati nazionali, tant'è la fiducia: populismo su vasta scala?

Per quanto ci riguarda come Italia chiediamoci cosa ha fatto per noi l'Europa per i due marò, per la strage di Ustica, per i rifugiati, per il caso Regeni, ed altro. Per di più, a causa della nostra debolezza politica ed economica, siamo la Cenerentola dell’Unione e, anche quando alziamo la voce, non ci prende sul serio nessuno. Un po’ è colpa nostra, ma noi stiamo facendo “più” della nostra parte.

Se ci fossero delle vere strategie politiche e ce le avessero spiegate, avremmo capito; ma non ci sono strategie, c’è la paura e dei miseri affari commerciali che vanno scalzando tutte le buone intenzioni e ogni ideale di Unione politica del continente europeo. Se la maggioranza degli Stati non si riapproprierà della propria dignità pretendendo il rispetto delle regole, sarà ben difficile arrestare il declino e la sfiducia nell'Europa. Sarebbe più giusto mettere alla porta chi non vuole rispettare gli impegni: non ci sarebbe alcun cataclisma economico, anzi, la rimanente Europa sarebbe un tantino più forte. Auguriamoci che possa accadere in fretta, perché nelle condizioni politiche in cui ci troviamo è difficile affrontare tutte le questioni che abbiamo sul tappeto: il terrorismo è tutt'altro che sconfitto; il medio oriente insieme al nord Africa rimane incandescente; il conflitto tra Russia e Ucraina è una ferita ancora aperta per tutte le nazioni europee; gli immigrati non cessano di arrivare sulle nostre coste.

Le attese dei cittadini d'Europa sono tante ma le risposte non vengono; non può succedere, perchè le loro necessità divergono da quelle della Commissione Europea che non vuole che il popolo interferisca. I politici di oggi sono come i tanti figli che hanno sperperato le risorse e l’ingegno ricevuto dai loro padri, nel nostro caso hanno abbandonato i profondi ideali dei padri fondatori dell’Europa.