Gran Bretagna, Polonia,
Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, hanno ampiamente usufruito dei soldi
dell'Unione ma ora non vogliono fare la loro parte. Dopo il filo spinato
ungherese, al blocco delle frontiere degli altri si è aggiunto quello del
Brennero per opera di quella che ritenevamo una nazione illuminata: l’Austria. La
paura degli immigrati generata dall’incapacità di programmare un’equa
distribuzione dei profughi sta facendo saltare l’impianto dell’unione tanto
declamato, permettendo a qualche nazione di fare un po’ di bullismo politico.
Se il populismo ha tante
adesioni e proprio perché è stato abbandonato l'ideale dell'unità a scapito di
questo comportamento. In questo modo i cittadini europei eleggono un Parlamento
che non conta, con grande disappunto degli abitanti dell'Unione. Se si facesse oggi un referendum sulla permanenza in
Europa si ritornerebbe immediatamente agli Stati nazionali, tant'è la fiducia:
populismo su vasta scala?
Per quanto ci riguarda come Italia chiediamoci cosa ha
fatto per noi l'Europa per i due marò, per la strage di Ustica, per i
rifugiati, per il caso Regeni, ed altro. Per di più, a causa della nostra
debolezza politica ed economica, siamo la Cenerentola dell’Unione e, anche
quando alziamo la voce, non ci prende sul serio nessuno. Un po’ è colpa nostra,
ma noi stiamo facendo “più” della nostra parte.
Se ci fossero delle vere strategie politiche e ce le
avessero spiegate, avremmo capito; ma non ci sono strategie, c’è la paura e dei
miseri affari commerciali che vanno scalzando tutte le buone intenzioni e ogni ideale
di Unione politica del continente europeo. Se la maggioranza degli Stati non si
riapproprierà della propria dignità pretendendo il rispetto delle regole, sarà
ben difficile arrestare il declino e la sfiducia nell'Europa. Sarebbe più
giusto mettere alla porta chi non vuole rispettare gli impegni: non ci sarebbe
alcun cataclisma economico, anzi, la rimanente Europa sarebbe un tantino più
forte. Auguriamoci che possa accadere in fretta, perché nelle condizioni
politiche in cui ci troviamo è difficile affrontare tutte le questioni che
abbiamo sul tappeto: il terrorismo è tutt'altro che sconfitto; il medio oriente
insieme al nord Africa rimane incandescente; il conflitto tra Russia e Ucraina è
una ferita ancora aperta per tutte le nazioni europee; gli immigrati non
cessano di arrivare sulle nostre coste.
Le attese dei cittadini d'Europa sono tante ma le
risposte non vengono; non può succedere, perchè le loro necessità divergono da quelle
della Commissione Europea che non vuole che il popolo interferisca. I politici
di oggi sono come i tanti figli che hanno sperperato le risorse e l’ingegno
ricevuto dai loro padri, nel nostro caso hanno abbandonato i profondi ideali dei
padri fondatori dell’Europa.