giovedì 22 febbraio 2018

C’ERA UNA VOLTA IL LIMBO

Parlando di date di Battesimo con i nipotini venne fuori da una di loro la seguente domanda: “I bambini che non sono stati battezzati non vanno in Paradiso?”. 
Da piccolo mi insegnarono che chi non era stato battezzato finiva al “Limbo”, uno stato di sospensione che non permetteva di vedere Dio. Si, c’era il battesimo di desiderio e il battesimo di sangue, ma un neonato non era certo in grado di capire. 
Ora non si parla più di quello stato, non solo perché non ci crede più nessuno, ma anche perché è antitetico alla Giustizia Divina.
Come Dio opera in tutte le sue creature per salvarle dall’inferno, così non è pensabile che tutti quei bambini che sono morti alla nascita, o addirittura prima, Dio li castighi con una “sospensione” eterna.
La conseguenza del “peccato originale” è stata riscattata dalla passione e morte di nostro Signore, Gesù Cristo, per tutti quelli che non l’hanno rifiutata: sono compresi dunque tutti i bambini e tutti quelli che non l'hanno conosciuto. Infatti  è Gesù che ha istituito il Battesimo, allora gli altri che sono venuti prima, dove sono andati a finire?
 (Tutto ciò è spiegato abbastanza bene negli art. 261 e 262 del “Catechismo della Chiesa Cattolica”).
Il Battesimo appare quindi come un “atto di adesione” senza il quale non si è cristiani. Si capisce allora perché “il battistero” era vicino alla porta della chiesa o addirittura costituiva un edificio a parte.

Quindi alla mia nipotina ho risposto semplicemente: “Tutti i bimbi piccoli, anche se non hanno ricevuto il Battesimo, sono andati in Paradiso a giocare con Gesù”.