Parlando di date di
Battesimo con i nipotini venne fuori da una di loro la seguente domanda: “I
bambini che non sono stati battezzati non vanno in Paradiso?”.
Da piccolo mi
insegnarono che chi non era stato battezzato finiva al “Limbo”, uno stato di
sospensione che non permetteva di vedere Dio. Si, c’era il battesimo di
desiderio e il battesimo di sangue, ma un neonato non era certo in grado di
capire.
Ora non si parla più di quello stato, non solo perché non ci crede più
nessuno, ma anche perché è antitetico alla Giustizia Divina.
Come Dio opera in
tutte le sue creature per salvarle dall’inferno, così non è pensabile che tutti
quei bambini che sono morti alla nascita, o addirittura prima, Dio li castighi
con una “sospensione” eterna.
La conseguenza del
“peccato originale” è stata riscattata dalla passione e morte di nostro
Signore, Gesù Cristo, per tutti quelli che non l’hanno rifiutata: sono compresi
dunque tutti i bambini e tutti quelli che non l'hanno conosciuto. Infatti è Gesù che ha istituito il Battesimo, allora
gli altri che sono venuti prima, dove sono andati a finire?
(Tutto ciò è spiegato abbastanza bene negli
art. 261 e 262 del “Catechismo della Chiesa Cattolica”).
Il Battesimo appare
quindi come un “atto di adesione” senza il quale non si è cristiani. Si capisce
allora perché “il battistero” era vicino alla porta della chiesa o addirittura
costituiva un edificio a parte.
Quindi alla mia nipotina ho risposto
semplicemente: “Tutti i bimbi piccoli, anche se non hanno ricevuto il
Battesimo, sono andati in Paradiso a giocare con Gesù”.