Mi
chiedo quanto serva lo sdegno per un’azione platealmente vile, si, ma allo
stesso tempo da mettere in conto, a fronte dei grandi passi con i quali ci
precede Papa Francesco guidandoci verso la tolleranza e l’amore. Infatti il
livore dell’anticlericalismo oggi non sarebbe comprensibile davanti all’opera
di pulizia intrapresa da Francesco all’interno della Chiesa; è invece
perfettamente logica se si giudica tutto questo opera del demonio. Lui crea il
male e le lacerazioni all’interno dei ministri della Chiesa (e tra noi stessi)
e poi si delizia a tormentare le loro e nostre miserie, ma soprattutto se la
prende con chi ha capito la sua strategia e cerca in ogni modo di contrastarla.
Non è una novità, i Santi ne sanno qualcosa.
Ci
sarebbe piuttosto da chiedersi: ma noi, riflettiamo veramente su quello che il
Papa va dicendo? O ci facciamo abbindolare dai soliti “dispensatori di verità”
che sanno vedere solo i difetti del clero e mai i loro o quelli di chi li
rappresenta? Costoro sono quelli che guardano l’avvicendarsi degli avvenimenti
sociali e politici tifando or per un leader or per l’altro, sbagliando sempre,
accumulando delusione e rabbia in continuazione. Il sistema politico e sociale italiano
è rimasto fermo con i suoi gravi e conclamati difetti da decenni, mentre la
Chiesa, con gli ultimi papi, ha riconosciuto i propri errori e chiesto
perdono a Dio e ai fratelli; Papa Benedetto e Papa Francesco hanno iniziato a
pulire “l’aia” della Chiesa cercando di ricondurre le finalità delle variegate
componenti il mondo cattolico all’unità con i fratelli. Si può ritenere che ci
sia molta strada da fare, ma è l’unica istituzione ad aver fatto dei “veri” progressi
verso tutta la società contemporanea. Riordiamoci sempre che il Papa è
ritornato a ricoprire il ruolo che Gesù ha affidato a San Pietro, e non è quello
di gendarme.
Un
piccolo spunto su cui riflettere (fa bene anche ricordare): gli unici in
Germania a battersi contro Hitler e le sue teorie ariane sono stati pochi cristiani
coraggiosi della Chiesa confessante (guidati
da Bonhoeffer) che hanno pagato con la vita la loro indisponibilità a tradire
il messaggio evangelico. Sono stati abbandonati da tutti in cambio della “tranquillità”.
Questa
era la bandiera degli altri cristiani: cristiani tedeschi
Stiamo
ripetendo gli stessi errori: in cambio di “tranquillità” ci accodiamo all’andazzo
attaccando ogni messaggio di speranza, di solidarietà e di amore che persone di
coraggio (numerosi parroci di paese, rappresentanti delle Congregazioni
religiose, esorcisti, laici impegnati) non si stancano di ripetere in nome di
una società da salvare dall’abisso; ci lascia del tutto indifferenti perfino che
i cristiani siano i più perseguitati al mondo. E cosa sono, dei puri? Certo che
no, sono umani e come tutti noi sono insieme bene e male, cercano di seguire
coerentemente un percorso e ostinatamente rimangono sulla stessa strada
perseguendo i loro ideali. Ma ad onor del vero a sacrificarsi per i bisognosi loro
ci sono.
Non
dobbiamo preoccuparci dunque di un manifesto (a sottolinearne l'immoralità è la
sua commercializzazione in internet, e la viltà degli autori è attestata dalla
difesa di numerosi quotidiani) ma quanto crediamo nell’opera di papa Francesco
e quanto vogliamo che non si senta solo nel compierla.