
Guadagnare
in modo illegale, rubare, corrompere, evadere i tributi, imbrogliare, sfruttare
è da molti considerata una forma legittima di difesa contro i soprusi della
Pubblica Amministrazione; la colpa non è mai personale. Infatti è gioco facile
scagliarsi contro il potere che si arricchisce a dismisura e senza pudore, ma sono
le stesse persone che abbiamo eletto perché ci promettevano molti “benefici”,
scartando invece coloro che ci prospettavano il cambiamento basato sulla
giustizia sociale. C’è l’incapacità dell’individuo di entrare in una fase
“rigeneratrice” basata sulla difesa dei più deboli (che non significa appagare
i parassiti) attraverso risorse ricavate dalla solidarietà; prova ne è la
strenua opposizione alla solidarietà perfino da coloro che, come rappresentanti
politici e amministrativi, hanno goduto di privilegi che mal si conciliano con
l’attuale condizione di tanti concittadini.
Ci
serve una scuola elementare che ci istruisca e ci obblighi al rispetto e alla
solidarietà verso gli altri, in famiglia e nella società, pagando il dovuto per
avere servizi efficienti organizzati da “persone” efficienti (Pubblica
Amministrazione e Potere politico). Ci serve una nuova coscientizzazione che ci
ridia il discernimento e la voglia di essere società ben organizzata e attenta
ai bisogni reali dei suoi componenti. Femminicidio, razzismo, pedofilia,
bullismo, corruzione sono il segno evidente che abbiamo ucciso il “cuore”, la
coscienza che troppo spesso non sa distinguere il giusto dall’ingiusto e che
nei bambini e nei ragazzi già si comincia a vedere sui bus. Fermiamoci prima
che sia troppo tardi!