Le
parole appena espresse da Dario Franceschini nel suo PD in fibrillazione,
“Fermiamoci”, sarebbero da gridare al mondo intero. Libero da ogni seria regolamentazione
dei comportamenti sociali l’individuo si sta lanciando in esibizioni inumane e
anti-sociali che ci stanno portando inesorabilmente verso il baratro. Il
baratro consiste in una nuova “Babele” dove nessun popolo riesce a dialogare
con l’altro rivaleggiando fino alle estreme conseguenze. Il conteggio è già
iniziato, in nome di un presunto “legittimo” diritto ad avere la precedenza, che
nasce da un egoismo “vero”, molti oppongono una ingiustificabile resistenza
alla solidarietà verso una moltitudine di concittadini bisognosi e tanti popoli martoriati e disperati, gli stessi popoli
che fuggono dai soprusi e dalle violenze perpetrati da mostri del terrore. I
più indifesi muoiono in gran numero nell’indifferenza di tanta buona gente. E
questo succede perché già all’interno di ogni famiglia si annida
l’incomprensione, l’egoismo, l’invidia e i genitori paiono impotenti a indirizzare
sul binario giusto l’educazione dei propri figli. Tutto deve essere permesso a
tutti, senza che alcuno possa intervenire per limitarne la perversità: solo al
povero, all’indifeso, al perseguitato, allo sfruttato non è concesso nulla.
Guadagnare
in modo illegale, rubare, corrompere, evadere i tributi, imbrogliare, sfruttare
è da molti considerata una forma legittima di difesa contro i soprusi della
Pubblica Amministrazione; la colpa non è mai personale. Infatti è gioco facile
scagliarsi contro il potere che si arricchisce a dismisura e senza pudore, ma sono
le stesse persone che abbiamo eletto perché ci promettevano molti “benefici”,
scartando invece coloro che ci prospettavano il cambiamento basato sulla
giustizia sociale. C’è l’incapacità dell’individuo di entrare in una fase
“rigeneratrice” basata sulla difesa dei più deboli (che non significa appagare
i parassiti) attraverso risorse ricavate dalla solidarietà; prova ne è la
strenua opposizione alla solidarietà perfino da coloro che, come rappresentanti
politici e amministrativi, hanno goduto di privilegi che mal si conciliano con
l’attuale condizione di tanti concittadini.
Ci
serve una scuola elementare che ci istruisca e ci obblighi al rispetto e alla
solidarietà verso gli altri, in famiglia e nella società, pagando il dovuto per
avere servizi efficienti organizzati da “persone” efficienti (Pubblica
Amministrazione e Potere politico). Ci serve una nuova coscientizzazione che ci
ridia il discernimento e la voglia di essere società ben organizzata e attenta
ai bisogni reali dei suoi componenti. Femminicidio, razzismo, pedofilia,
bullismo, corruzione sono il segno evidente che abbiamo ucciso il “cuore”, la
coscienza che troppo spesso non sa distinguere il giusto dall’ingiusto e che
nei bambini e nei ragazzi già si comincia a vedere sui bus. Fermiamoci prima
che sia troppo tardi!