lunedì 14 novembre 2022

QUANTO VALE DIO PER ME?

 

Continua la riflessione personale sugli aspetti spirituali della vita, senza pretesa di insegnare a nessuno.  Semmai di imparare, se qualcuno volesse contestare qualcuno (o tutti) i concetti esposti. Sarei ben lieto di aggiungerli in calce come contributo alla discussione.

 

IL SACRO

Fino a che punto arriva la nostra percezione del sacro? Qualcuno potrebbe a sua volta chiedersi: “Ma che domanda è? Se una cosa è sacra, è sacra”. In verità non è una domanda così pellegrina. Quando uno di noi viene invitato a casa di qualcuno, la prima cosa che fa è salutare il padrone di casa e ringraziare per l’invito. Siamo sinceri, facciamo lo stesso quando entriamo in una qualsiasi chiesa? Molti non fanno nemmeno la genuflessione. Distrazione, naturalmente e … abitudine, cosa che non succede con gli umani. Il nostro rapporto con la trascendenza è, spesso, vissuto come magia, come un qualcosa che non dipende da noi, che ci sfugge. Ma così il sacro non diventa profano? Se Dio fosse uno spirito irraggiungibile vani sarebbero tutti i nostri ragionamenti per metterci in comunicazione con Lui. Che ne sarebbe di noi? Chi andrebbe in Paradiso e chi all’inferno? Ma noi abbiamo ricevuto il Suo insegnamento attraverso Gesù e sappiamo che ha annunciato un Regno di gloria per tutti quelli che vogliono stare con Lui osservando i Suoi Comandamenti.

Ecco perché il primo passo è quello di onorare il Tabernacolo e Quello che contiene. E poi rispettare le immagini sacre e i Ministri che costituiscono l’anello tra Cielo e Terra.

 

LA PAROLA

Il Vangelo ci parla di come dobbiamo essere oggi per essere graditi a Dio. Ma non basta “imparare”, bisogna interpretarne l’insegnamento con le azioni di tutti i giorni, o almeno sapere dove abbiamo mancato, in modo che la nostra coscienza sia sempre allenata. Il lubrificante per una buona pratica è la preghiera. Dall’insegnamento di Gesù dobbiamo capire che non stiamo vivendo una semplice parentesi (vita), ma siamo già inseriti nell’eternità sin dal nostro concepimento; infatti, insieme al corpo ci è stata donata un’anima, l’essenza spirituale che durerà per sempre: santo o dannato. Senza la piena convinzione di questo mistero, non riusciremo mai da soli a mantenere la rotta verso il Paradiso; ci affanneremo alla ricerca di soddisfazioni terrene che ci rendano felici, senza trovarle, e perderemo di vista la Comunione dei Santi, la sola che con Gesù al centro è in grado di dare gioia e serenità.

COERENZA

 È una questione di coerenza, o di scelta: volere a tutti i costi la vita eterna in Paradiso o cercare la “bella vita” qui, oggi, senza neanche sapere quanto sarà lunga?

Ma sappiamo che la coerenza costa: ferisce il nostro orgoglio, la nostra superbia, il nostro egoismo e tutti i nostri interessi, però ci dona piacere, soddisfazione e gioia, al contrario dei nostri difetti.

 

CRISTIANI INTERI O UN PO’ …

Sicuramente a tutti sarà capitato di conoscere uomini e donne che hanno dedicato tutta la loro vita a persone in difficoltà, in qualsiasi località del pianeta; i loro occhi brillano per la gioia che hanno nel cuore; alcuni hanno affrontato, e affrontano tuttora, difficoltà e pericoli, ma non abbandonerebbero mai i loro assistiti. Qualcuno potrà dire: “Non occorre essere cristiani per fare queste cose”. Io rispondo: “Impossibile”! Chi si dedica agli altri disinteressatamente e non si butta nella mischia dei piaceri della vita è “cristiano” senza saperlo o è matto da legare. Darsi agli altri senza tornaconto è il più grande ed inascoltato consiglio di Gesù: “… vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi”.

Davanti a Dio, chi avrà più merito tra cristiani e non cristiani che hanno rinunciato ai beni terreni per servire i bisognosi e tutti gli altri che, o si son fatti gli affari propri, o hanno allungato una qualche elemosina per tacitare la propria coscienza?

 

AMORE FRATERNO

Di questi tempi è molto difficile lasciarsi trasportare dall’amore fraterno all’interno di una comunità cristiana. L’amore non è un sentimento d’occasione o fatto di parole più o meno gentili. L’amore è un termometro che misura la nostra maturazione cristiana. Tanto più siamo disposti a mettere in pratica il Vangelo, tanto più siamo aperti all’amore delle persone che incontriamo. Il che non significa che tutto sia facile; ognuno di noi è diverso, coi suoi pregi e i suoi difetti. Come si litiga in famiglia si litigherà anche col vicino, l’importante è saper rientrare e riprendere insieme il cammino. Tuttavia, l’educazione e l’esempio, uniti alla cordialità e il sorriso, sono un collante prodigioso. Più saranno le persone che adotteranno questo modo di relazionarsi maggiormente crescerà la comunità cristiana. Inutile sottolineare quanto sia importante l’esempio del sacerdote.