Continua la riflessione personale sugli aspetti spirituali
della vita, senza pretesa di insegnare a nessuno. Semmai di imparare, se qualcuno volesse
contestare qualcuno (o tutti) i concetti esposti. Sarei ben lieto di aggiungerli
in calce come contributo alla discussione.
IL SACRO
Fino a che punto arriva la nostra
percezione del sacro? Qualcuno potrebbe a sua volta chiedersi: “Ma che domanda
è? Se una cosa è sacra, è sacra”. In verità non è una domanda così pellegrina.
Quando uno di noi viene invitato a casa di qualcuno, la prima cosa che fa è
salutare il padrone di casa e ringraziare per l’invito. Siamo sinceri, facciamo
lo stesso quando entriamo in una qualsiasi chiesa? Molti non fanno nemmeno la
genuflessione. Distrazione, naturalmente e … abitudine, cosa che non succede
con gli umani. Il nostro rapporto con la trascendenza è, spesso, vissuto come
magia, come un qualcosa che non dipende da noi, che ci sfugge. Ma così il sacro
non diventa profano? Se Dio fosse uno spirito irraggiungibile vani sarebbero
tutti i nostri ragionamenti per metterci in comunicazione con Lui. Che ne
sarebbe di noi? Chi andrebbe in Paradiso e chi all’inferno? Ma noi abbiamo
ricevuto il Suo insegnamento attraverso Gesù e sappiamo che ha annunciato un
Regno di gloria per tutti quelli che vogliono stare con Lui osservando i Suoi
Comandamenti.
Ecco perché il primo passo è quello
di onorare il Tabernacolo e Quello che contiene. E poi rispettare le immagini
sacre e i Ministri che costituiscono l’anello tra Cielo e Terra.
LA PAROLA
Il Vangelo ci parla di come dobbiamo essere oggi per essere
graditi a Dio. Ma non basta “imparare”, bisogna interpretarne l’insegnamento
con le azioni di tutti i giorni, o almeno sapere dove abbiamo mancato, in modo
che la nostra coscienza sia sempre allenata. Il lubrificante per una buona
pratica è la preghiera. Dall’insegnamento di Gesù dobbiamo capire che non
stiamo vivendo una semplice parentesi (vita), ma siamo già inseriti
nell’eternità sin dal nostro concepimento; infatti, insieme al corpo ci è stata
donata un’anima, l’essenza spirituale che durerà per sempre: santo o dannato.
Senza la piena convinzione di questo mistero, non riusciremo mai da soli a
mantenere la rotta verso il Paradiso; ci affanneremo alla ricerca di
soddisfazioni terrene che ci rendano felici, senza trovarle, e perderemo di
vista la Comunione dei Santi, la sola che con Gesù al centro è in grado di dare
gioia e serenità.
COERENZA
È una questione di coerenza, o di scelta:
volere a tutti i costi la vita eterna in Paradiso o cercare la “bella vita”
qui, oggi, senza neanche sapere quanto sarà lunga?
Ma sappiamo che la coerenza costa:
ferisce il nostro orgoglio, la nostra superbia, il nostro egoismo e tutti i
nostri interessi, però ci dona piacere, soddisfazione e gioia, al contrario dei
nostri difetti.
CRISTIANI INTERI O UN PO’ …
Sicuramente a tutti sarà capitato di
conoscere uomini e donne che hanno dedicato tutta la loro vita a persone in
difficoltà, in qualsiasi località del pianeta; i loro occhi brillano per la
gioia che hanno nel cuore; alcuni hanno affrontato, e affrontano tuttora,
difficoltà e pericoli, ma non abbandonerebbero mai i loro assistiti. Qualcuno
potrà dire: “Non occorre essere cristiani per fare queste cose”. Io rispondo:
“Impossibile”! Chi si dedica agli altri disinteressatamente e non si butta nella
mischia dei piaceri della vita è “cristiano” senza saperlo o è matto da legare.
Darsi agli altri senza tornaconto è il più grande ed inascoltato consiglio di
Gesù: “… vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi”.
Davanti a Dio, chi avrà più merito
tra cristiani e non cristiani che hanno rinunciato ai beni terreni per servire
i bisognosi e tutti gli altri che, o si son fatti gli affari propri, o hanno
allungato una qualche elemosina per tacitare la propria coscienza?
AMORE FRATERNO
Di questi tempi è molto difficile lasciarsi trasportare
dall’amore fraterno all’interno di una comunità cristiana. L’amore non è un
sentimento d’occasione o fatto di parole più o meno gentili. L’amore è un
termometro che misura la nostra maturazione cristiana. Tanto più siamo disposti
a mettere in pratica il Vangelo, tanto più siamo aperti all’amore delle persone
che incontriamo. Il che non significa che tutto sia facile; ognuno di noi è
diverso, coi suoi pregi e i suoi difetti. Come si litiga in famiglia si
litigherà anche col vicino, l’importante è saper rientrare e riprendere insieme
il cammino. Tuttavia, l’educazione e l’esempio, uniti alla cordialità e il
sorriso, sono un collante prodigioso. Più saranno le persone che adotteranno
questo modo di relazionarsi maggiormente crescerà la comunità cristiana.
Inutile sottolineare quanto sia importante l’esempio del sacerdote.