lunedì 17 aprile 2017

SI SENTE MA NON SI VEDE ...

Da noi è rimasto un detto: “C’è un’atmosfera che si taglia col coltello”. Spiega molto efficacemente come una persona capitata per caso in un ambiente pieno di tensione ne sia a sua volta coinvolto per averne avuta la percezione. Stiamo parlando di quell’energia impalpabile che è intorno a noi e dentro di noi e che condiziona ogni nostro comportamento quotidiano. Tutti i nostri sensori, attraverso le parti del corpo, si collegano al sistema nervoso, al cervello (che noi un po’ eufemisticamente chiamiamo cuore), e quest’ultimo prende delle decisioni.
E’ questa energia che crea il “clima” e può essere favorito da persone che siano protagoniste o spettatrici. Qualche esempio: vedere un papà o una mamma giocare col proprio bambino rasserena il cuore e favorisce l’incontro; viceversa vedere un bambino maltrattato (da chiunque) rende incandescente e carico di tensione la partecipazione a questo momento. Meno pesante, ma eloquente, il fastidio prodotto dalla prepotenza di una persona che ne umilia un’altra; effetto di piacere si ha nel vedere uno che aiuta un altro, con passione e con impegno, a superare un problema. Quindi anche i vizi e i difetti influiscono sulla percezione.
Anche chi va in chiesa con fede “respira” un’atmosfera raccolta e devota oppure distratta e formale, a seconda dei casi. Perfino nei luoghi di pellegrinaggio mariano si avvertono sensazioni diverse, e i pareri raccolti dai partecipanti lo attestano. Mi son sentito chiedere spesso: se la Madonna è una sola non è uguale ricordarla in un posto solo e non in tutti i posti dove è apparsa? Ho frequentato diversi luoghi di apparizioni mariane e posso assicurare che il cuore non è sempre lo stesso. Neanche i luoghi dove la Chiesa ha negato ci sia stata veramente un’apparizione fanno eccezione. Medjugorje, per esempio, continua a vedere numerosissime conversioni. Quelli che sono andati in Terra Santa possono affermare di essere rimasti indifferenti sui luoghi calpestati da Gesù?
Nelle nostre relazioni con la società e con la natura viviamo sensazioni sempre diverse che ci fanno stare bene o male e che testimoniano la “misura” della nostra umanità. Se qualcuno ha avuto la fortuna di avere un colloquio col Vescovo o addirittura col Papa, non potrà affermare di essere rimasto indifferente. Chi si immerge nella natura incontaminata prova una pace profonda, al contrario di chi è costretto a stare nel traffico. Chi ascolta la musica è portato a sentire un rilassante benessere, al contrario dell’udire il suono sguaiato di persone che litigano. E tante situazioni ancora.

Il nostro futuro lo costruiamo anche cercando di privilegiare l’ascolto dell’atmosfera intorno a noi, sfuggendo quella che riconosciamo falsa e superficiale a favore di quella densa di relazioni autentiche.