venerdì 13 dicembre 2024

POTENTI E ... IMPOTENTI

 

Come tutti i nonni, in questo periodo, sono occupato con mia moglie nella ricerca di regalini e dolci per figli e nipoti. Nei negozi è un viavai di persone con i carrelli pieni di cose, sia nei negozi a basso prezzo che in quelli griffati. Ci muoviamo tutti ignari di quello che ci circonda, come se tutti noi fossimo protetti da chissà quale campana. Eppure, i telegiornali non ci fanno mancare nulla della instabilità dei grandi Paesi che contano. Dovremmo avere ben chiaro, ormai, che ci sono attori molto pericolosi nel Mondo, che sono in grado di scatenare il peggiore dei conflitti mai registrato sulla terra. “Sanno di rischiare anche loro e non oseranno”, dice qualcuno. Siamo così sicuri? Quando le minacce si ripetono ogni giorno non è da escludere che qualche irresponsabile faccia un passo falso segnando l’inizio della catastrofe. Siamo circondati da guerre e da molte persone disperate disposte a tutto pur di sopravvivere, anche difendendo “pazzi scatenati”. Dunque, mi chiedo: sappiamo veramente dove stiamo andando? Persino nelle chiese mancano le novene, le preghiere e le implorazioni per la pace; solo il Papa continua a ripetere che “la guerra è sempre una sconfitta”.

I cristiani sanno che da qualche parte è scritta la data che segnerà la fine dell’esistenza umana, ma ugualmente si comportano come se non dovesse succedere mai.

Coloro che non credono fanno spallucce sorridendo per queste ingenuità da medioevo convinti che è qui e oggi che dobbiamo sviluppare le nostre potenzialità raccogliendo ciò che l’umanità ci mette a disposizione finché siamo in vita.

Ma nei cieli, in terra, sottoterra, e nei mari ci sono arsenali con armi pronte a far fuoco! Chi è più debole e chi è più forte? Chi può impedire un atto dimostrativo a colui che si crede forte? E poi cosa succede?

Catastrofismo o realismo? Mi rendo conto che la convinzione generale sia quella di essere impotenti e quindi di vivere al meglio il presente fidando che i governanti siano in grado di bloccare gesti sconsiderati. Tuttavia, il rischio esiste, ed è quotidiano. Dal momento che siamo impotenti è utile non disperarsi e continuare a fare la nostra vita in modo consapevole: preparati al peggio per apprezzare meglio le persone che abbiamo accanto e le qualità che ci sono state donate.

Abbiamo sempre saputo che la vita di ognuno ha un termine, più o meno lungo, che gli concede di lasciare qualche segno positivo del suo passaggio su questa terra; camminando ora sul filo del rasoio, a maggior ragione abbiamo molto da riflettere su quello che sta accadendo in tutto il mondo. Basta minimizzare! È il momento di sfruttare tutte le qualità e capacità del nostro cuore per essere uniti e solidali ad affrontare il futuro.

Per noi cristiani la responsabilità sarà molto più grande se non eleveremo a sufficienza la nostra preghiera a Dio perché ci risparmi ancora una volta da un flagello di queste dimensioni (sempre se non siamo giunti alla data finale).

Infatti, noi sappiamo perfettamente che solo Dio vince l’ottusità umana e la nostra inclinazione al male. Solo Lui può trarci d’impaccio. “Pregate per non cadere in tentazione” diceva Gesù ai suoi “Vescovi” nel Getsèmani prima di essere messo in croce.