giovedì 12 febbraio 2015

I MORTI CHE L’EUROPA DICE DI VOLER EVITARE


Poche parole per stigmatizzare la negligenza, l’inefficienza e la leggerezza di questa Europa. Dopo le 366 vittime di Lampedusa e le pressioni del Governo Italiano, “Mare Nostrum” è stato sostituito da  “Triton” con finanziamenti inadeguati e, di conseguenza, con operatività ridotta rispetto alla precedente condotta dalla Marina Italiana. Infatti le nostre navi, in assenza di un accordo con la Libia per le note vicende di instabilità politica, andavano ad intercettare ed arrestare le “carrette del mare” appena fuori dalle acque territoriali, impedendo a quei poveracci di essere abbandonati a se stessi in mare proprio nei momenti più difficili. Ora infuriano nuovamente le polemiche per la morte di altre 29 persone, peraltro già “salvate”, trasbordate dai gommoni con mare forza 7, mediante azioni eroiche degli uomini della Guardia Costiera, strappandole a un destino già segnato. Questo è il risultato dell’egoismo dei Governi dell’Unione, che si riempiono la bocca con belle parole ma, siccome sentono molto lontane queste tragedie, specialmente quelli che non sono sulle coste, si rifiutano di mettere i quattrini necessari e così continuiamo a contare i morti, quei morti che il Sindaco di Lampedusa dice che “… non interessano a nessuno”.
Un'altra dimostrazione di egoismo inconcludente la troviamo nel fronteggiare la crisi dell’Ucraina. In questa situazione così delicata dovremmo vedere seduta al tavolo dei negoziati la rappresentante europea agli esteri Mogherini e non la Merkel e Hollande. Ancora una volta, come fu per i Balcani, dovremo assistere, e speriamo che ciò avvenga senza ulteriori spargimenti di sangue, ad un accordo tra Obama e Putin  con l’assoluta ininfluenza dell’Europa.
Se questa entità deve servire solo a privilegiare la finanza rispetto agli interessi più importanti dei popoli che la compongono, allora è pienamente legittimo sospettare che chi decide per la CEE abbia interessi di parte da incassare, costi quel che costi. Non ci sarebbe quindi da meravigliarsi se la Marcegallia e altri vorrebbero che la “loro” Europa firmasse il famoso TTIP “senza discuterlo in piazza” (leggi: senza renderlo noto). Così come non ci sarebbe da meravigliarsi se la Merkel sia corsa a parlare con Putin: ha molti interessi con la Russia e potrebbe desiderare di non contrariarlo nella sua politica d’invasione dell’Ucraina.
Ci interessa veramente un’Europa degli egoismi e dei veti? Ci interessa veramente chi è disposto a lasciarci alla mercè di una finanza senza scrupoli, disposta a finanziare solo un mercato lasciato libero di sacrificare tutto e tutti per arricchire se stesso e poi riversare il ricavato nella pancia del suo “protettore” e finanziatore?
I governi dell’Unione dovrebbero interrogarsi sul perché la stragrande maggioranza dei greci difende il suo Governo che fa la voce grossa alla troica, senza misconoscere per questo i disastri prodotti nel tempo dai governi che si sono succeduti (disastri che possiamo conteggiare anche noi).
O siamo tutti europei, senza fare i furbetti, e cerchiamo di crescere insieme superando con elasticità le difficoltà di chi è più debole, oppure esploderanno i nazionalismi facendo saltare tutti gli equilibri e allora potrebbe essere dura anche per l’irriducibile Germania.