A
distanza di pochi mesi dalle prossime elezioni
amministrative, nessuna organizzazione politica (o persone che intendono
candidarsi) ha avanzato proposte, idee o piani per il futuro di Caino. Al di
fuori delle “stanze” e delle convocazioni pubbliche per comunicazioni dell’Amministrazione
Comunale (dovute), c’è stato un silenzio assordante, rotto di tanto in tanto da
qualche pettegolezzo sull’andamento incerto della maggioranza. Di fatto, però,
le organizzazioni politiche non hanno saputo coinvolgere i cainesi su niente. Ci
vedremo recapitare il programma elettorale di ognuna, dove s’impegnano a fare un
certo numero di opere con una lista di nomi che non ce la faranno a realizzarle.
Mancanza di fondi diranno. Vero! Ma allora perché non dire a chiare lettere che
i Comuni hanno le casse vuote e, se lo Stato lo consentirà, le opere dovranno seguire
una scala di priorità. Già il tempo trascorso poteva servire per parlare di
idee e di progetti, che costano poco e possano vincolare il futuro, evitando
quello che è accaduto, per esempio, alla strada incompiuta che doveva collegare
Villa Mattina a Villa Sera. Per il futuro di Caino non si può non pensare
all’allargamento della minuscola piazza del paese rimandando sempre ogni
contrattazione con le proprietà interessate; non si può continuare a rimandare
il destino dell’immobile della Fucina; non si può pensare che la viabilità da
Rasile a Tolzana possa dipendere dalla soluzione (molto discutibile)
dell’uscita davanti al “Leone” e non tentare di ottenere i permessi necessari
dalla Provincia e dal Demanio per un futuro ponte sul Garza in fondo al paese,
intanto che non ci sono immobili sul possibile tracciato; non si può perseverare
nel ritenere prioritario l’interesse per la Valle di Bertone quando si potrebbe
trasformare in parco un bel tratto lungo il Garza; non si può non pensare a
sfruttare meglio l’area che dal campetto dell’oratorio arriva fino al Centro
Sportivo; non si può non dire niente sull’edilizia abitativa futura e sulle
case vuote; non si può continuare a tacere sul declino degli esercizi
commerciali che vanno esaurendosi; non si può non cercare di fare emergere i
“talenti” culturali (e artistici) che ci sono a Caino per poterli condividere;
non si può relegare l’attività svolta al Centro Sportivo come l’unica
possibile, senza occuparsi dell’infanzia, che attraverso sinergie tra persone
motivate (e ce ne sono), scuola e Parrocchia, possa rilanciare lo sport ( e non
solo) oggi, purtroppo, delegato a realtà vicine.
Tra
le cose da fare elencate ne mancheranno certo molte altre, ma le persone di
buona volontà potranno ben rimediare. E se fossero già all’esame, nella testa o
nel cassetto di qualcuno, io li pregherei di rompere il silenzio e di
manifestare apertamente la loro opinione per avviare un confronto nel poco
tempo che ancora rimane. Farlo dopo sarebbe solamente ripetere una commedia già
vista: “il potere prima di tutto”; una sfida alla pazienza e al buon senso del
cittadino elettore.