Cosa hanno in comune un paesino di montagna e
la Capitale d’Italia? Un frammento di
suolo.
Il giorno di Natale dell’anno 2010 abbiamo
portato al Presepio dei netturbini di Roma una pietra raccolta nell’area del
Presepio di Caino.
Nel lontano 1972, questi personaggi, che hanno
la loro sede di lavoro a due passi da S. Pietro, decisero di costruire un
presepio su una struttura interamente composta da pietre che provenissero dalle
località più disparate del mondo, arricchendo di volta in volta questa
singolare opera con le altre pietre che continuamente vengono portate.
Nell’ultimo gruppo è arrivata quella di Caino che è andata ad incorniciare il
grande affresco di Madre Teresa di Calcutta. Se prima poteva sembrare una cosa
bizzarra, ora questa pietra ci unisce in gemellaggio con la Capitale nello
stesso atto di fede: il mistero del Presepe. Inoltre, sempre nella fede, ci
sentiamo uniti con tutte quelle persone del mondo che hanno voluto
rappresentare il loro paese o la loro nazione. Roma non è solo sperpero e
parassitismo, è il centro della cristianità dove ognuno si ritrova membro della
stessa Chiesa universale.