In tanti Stati del mondo è palesemente violato il diritto alla giustizia e alla pace mediante una crudele repressione delle persone che protestano contro la violenza e la sopraffazione.
Le nazioni occidentali, come l’Italia, nonostante i proclami,
non incidono minimamente sui comportamenti degli autocrati che, oltre a non
voler sentir ragioni su quello che loro considerano affari interni, continuano
a sedersi tranquillamente nelle organizzazioni mondiali ed a tessere relazioni
di ogni tipo in grado di procurar loro un qualche tornaconto (Russia, Cina,
India, Corea del Nord, Gran parte dell’Africa, Iran, Arabia Saudita, Pakistan,
ecc.).
Singolarmente ogni Stato che abbia a cuore la salvaguardia
della democrazia e la salvaguardia dei diritti umani, non può che guardare
impotente alle violenze e alle ingiustizie che ogni giorno opprimono una gran
parte del mondo. Così continua a muoversi rassegnato a non contare nulla sullo
scacchiere mondiale.
EUROPA
Il vecchio continente ha avuto tutto
il tempo per trasformare gli interessi economici in forza propulsiva che
potesse generare una federazione di Stati ben coordinati e che avesse una voce
sola e non l’ha fatto: hanno prevalso supremazia, sospetti e distinzioni, con
il risultato di avere un continente che non sa reggere la forza d’urto degli
altri continenti.
Politica estera uguale a zero;
politica sulla difesa uguale a zero (solo Nato a trazione americana); affari
economici senza una visione comune; politica energetica ognuno per sé; politica
sociale che non sa fare sintesi tra gli Stati membri.
L’assenza dell’Europa pesa moltissimo
nelle decisioni che vengono prese per fronteggiare avvenimenti e “teste calde”
nel mondo. Infatti, non è possibile dare per scontato che la Nato sia in grado
di fronteggiare la complicatissima rete di rapporti commerciali e sociali di
tutto il mondo. Questa organizzazione è sostenuta economicamente in maniera
preponderante dagli Stati Uniti, come possiamo pensare che non abbiano un
occhio di riguardo per i loro interessi, in assenza di un’unica voce
dell’Europa? E poi, siamo sicuri che il tipo di relazioni che ha l’Europa con
gli altri Stati sia sovrapponibile a quello americano?
Con questo non vogliamo togliere
nulla all’importanza che assume per noi l’alleanza con gli Stati Uniti. Senza il
loro aiuto noi oggi saremmo una colonia, non lo dobbiamo dimenticare mai,
tuttavia, giustamente, gli americani sono stufi di morire per gli “altri” ed è
più che logico che il loro agire sia legato non solo alla “gloria” ma anche alla
conquista di qualche vantaggio nazionale.
MANI LEGATE
In questa situazione ci troviamo a
dover scegliere tra la protesta (che sarebbe dovuta) e gli interessi economici
nei quali sono interessate molte delle nostre imprese. Imprese di tutta Europa
che lavorano in Stati canaglia che ci ingolosiscono con commesse di ogni
genere, comprese le armi (vedi Egitto e caso Regeni).
La fame energetica è un’altra
necessità frenante e la maggior parte degli Stati non sta a guardare se il
fornitore è un buon padre di famiglia o un despota. Si adeguano di volta in
volta in base alla necessità del momento (prima la Russia poi Libia, Algeria,
Tunisia, che ci danno gas e petrolio, ma non ci aiutano a prendere gli
scafisti).
È da addebitare agli Stati canaglia il crescente flusso
migratorio; hanno meno persone da assistere e una capacità ricattatoria
maggiore verso gli Stati che commerciano con loro materie prime essenziali.
Anche in questo caso l’assenza di una comune politica migratoria dell’Europa ci
espone non poco ai ricatti, anche di Paesi Nato (vedi Turchia che a seconda
delle convenienze minaccia di aprire all’esodo i suoi confini). Come possiamo
pensare di accusare una nazione alleata? Alleati e nemici contemporaneamente.
Nell’ONU e OCSE siedono anche
rappresentanti che non brillano come tutori dei diritti umani, un tributo da
pagare alla diplomazia che annaspa e non sa darsi delle regole certe per
l’opposizione o il veto di qualcuno. La regola che impera pare sia sempre
quella: per qualche dollaro sono disposto a scambiarti per un fautore della
democrazia anche se hai le mani sporche di sangue.
Per la difesa dei diritti umani non
ha regole precise l’Europa, che commette reati facendo soffrire persone che
scappano dalle guerre e dalla fame, non hanno regole efficienti nemmeno gli
organismi internazionali che al loro interno subiscono condizionamenti di ogni
sorta.
Oriente e occidente si fronteggiano
per predominare nel mondo e, se troveranno un’intesa, sarà un intervallo breve,
il tempo per guadagnare qualche posizione, diplomatica o economica. Per avere
una tregua prolungata bisognerebbe che la Russia, la Cina e molti Stati
dell’Africa non governassero imprigionando i dissidenti. L’Africa, infine, non
dovrebbe essere colonizzata dalla Cina, dalla Russia e … dalla Turchia. Si sta
cercando di marcare nuovi confini nel mondo che di internazionale ha ben poco.
TRIBUNALE INDIPENDENTE
La complessità e la delicatezza della
diplomazia mondiale hanno partorito delle regole farraginose che consentono, ancora
oggi, ai vincitori della II guerra mondiale + Cina di manovrare a loro
piacimento a favore o contro qualcosa in base ai loro interessi. Questo non
rende giustizia! Anche se cercare una qualche via di uscita rientra nel campo
delle utopie, sarebbe auspicabile che all’interno dell’ONU venisse creato un Tribunale
indipendente in grado di raccogliere prove e condannare (non solo a parole) i
rappresentanti di quegli Stati che si fossero macchiati di reati contro
l’umanità, penalizzando adeguatamente quelle nazioni. Simile alla Corte
Internazionale dell’Aja, ma più allargato e reso più indipendente da regole
uguali per tutti. Ma non ci crede nessuno.