Mi sto appassionando alla lettura dell’intervista fatta da Padre Slavko Barbaric a Maria Simma, una donna dei nostri tempi (morta nel 2012 a Sonntag in Austria) in grado di parlare con le anime del Purgatorio (Cfr. “Fateci uscire da qui!”).
Tra i tanti richiami a
ritrovare una fede genuina e il dovuto rispetto alla sacralità Divina con un
comportamento cristiano coerente, ho trovato questi passi che mi hanno fatto
riflettere profondamente.
Le anime del Purgatorio le hanno mai
parlato dei ministri straordinari dell’Eucarestia?
Sì, in condizioni normali, solo le mani
consacrate dei sacerdoti devono distribuire la Comunione. La legge della Chiesa dichiara che questa regola sia rispettata a
meno che non si verifichino delle “circostanze straordinarie” come quella del
sacerdote costretto a letto. “Straordinario» non significa una
situazione in cui si debba aspettare due o dieci minuti in fila per ricevere la
Comunione. Dobbiamo sempre prepararci a ricevere Gesù nella preghiera. Chi
insiste che tutto sia finito il più presto possibile, non ha capito quale
enorme privilegio, sorgente di grazie e protezione sia per noi ricevere Gesù.
Se poi qualcuno vuole una prova che i ministri straordinari dell’Eucarestia,
con la disinvoltura con cui si creano oggigiorno, non sono voluti da Dio, ecco
un racconto molto significativo. Non molto tempo fa, in questa regione, mori
una signora che distribuiva la Comunione e che aveva persuaso molte altre
signore a fare altrettanto. Non la conoscevo molto bene, ma avevo sentito
parlare di lei. Prima del funerale, la bara, che era già stata chiusa dopo
l’estremo saluto dei familiari ed amici, venne riaperta dietro insistenza di un
parente stretto che era giunto in ritardo. Nel sollevare il cofano, tuttavia,
grande fu lo stupore dei presenti, tra i quali il sacerdote che officiava il
rito funebre, nel constatare che c’era stato un cambiamento rispetto a
prima: le mani
della donna erano diventate tutte nere. Questo fatto fu per me, come per gli
altri, la conferma che Dio volle darci, che mani non consacrate non dovrebbero
distribuire Gesù nella comunione (e di conseguenza nessun laico dovrebbe
ricevere sulle mani la Comunione – ndr).
È vero che molte cose
di cui le anime del Purgatorio si sono rammaricate con lei riguardano le
riforme liturgiche volute dal Concilio Vaticano Il? Cosa ne pensa di questo
Concilio?
Si, con il Concilio si ebbero molte riforme
del tipo cosiddetto ‘moderno’, ma queste riforme non avevano alcuna attinenza
con lo spirito dello stesso Concilio. Alla base del Vaticano II c’era molto
di buono poiché grande fu l’attività dello Spirito Santo. Tuttavia, come spesso
succede con luoghi, eventi ed individui in cui è forte la presenza di
Dio, Satana
è sempre in agguato ed attacca, divide e porta scompiglio ovunque sia possibile
per cercare di colpirne l’essenza stessa. E, per essere più precisa, aggiungerei
che gli inviati di Satana sono molto meglio organizzati e perseveranti di tanti
cattolici.
Mi è stato detto da almeno tre fonti serie
che i Massoni si erano riuniti fin dal lontano 1925 per promuovere la
distribuzione della Comunione in mano. Ci è voluto un po’ di tempo, ma
alla fine ci sono riusciti.
Per quanto concerne
tutte quelle riforme moderne che si ritengono erroneamente frutti divini del
Concilio, le posso assicurare che NON è così e che i Massoni all’interno del Vaticano le
avevano da tempo predisposte con l’unico intento di fortificare la presa di
Satana sulla Chiesa. Quando fu chiesto a tutti i vescovi del mondo di votare l’istanza
della Comunione in mano, la maggioranza era contraria. Inoltre, in nessun documento di questo Concilio c’è il benché
minimo accenno a questa riforma. Lo stesso Papa Paolo VI disse che dopo quel Concilio
il fumo nero di Satana aveva penetrato il tempio di Dio allo scopo di
soffocare i frutti del Concilio. Come aveva ragione.
Tutto questo mi ha scombussolato non poco, convinto com’ero che
“prendere la Comunione in mano” fosse una innovazione del Concilio per
avvicinarci di più a Dio e non un atteggiamento irrispettoso come si legge
nell’intervista. D’altra parte come non credere a Maria Simma che è sempre
stata guidata dal suo parroco, seguita dal suo Vescovo e conosciuta dal Papa
Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II, senza che mai avesse avuto un richiamo.
Superata la sorpresa, mi sono imposto di approfondire la questione.
Ho trovato questi commenti, non esaustivi, ma che confermano le
parole di Maria Simma.
Approfondimento
Nel 1969 il numero sempre crescente di Vescovi che sostenevano la
diffusione della somministrazione della "Comunione sulla mano"
(inclusi allora anche i Vescovi di Germania, Francia e Belgio) richiese a Papa
Paolo VI di concedere un permesso speciale "al fine di sanzionare tale
disobbedienza". In modo sorprendente, e dopo una resistenza a lungo
combattuta, sembrò che egli si arrendesse. Nel tardo 1969, infatti, diede
"il permesso speciale" di concedere la Santa Comunione sulla mano a
certe Conferenze di Vescovi in cui si era andato affermando (nella
disobbedienza) tale modo di riceverla ma nell'opposizione a quanto già
prescritto. Dunque, questo "permesso speciale" venne concesso
SOLTANTO a "certe comunità e certe città", e certamente NON in tutte
le Diocesi e NON "come pratica abituale". Di conseguenza il suo
inizio illegale, come pure la sua diffusione in così numerose nazioni risultano
ingannevoli, non validi, viziati da errore e, infine, sbagliati. Tale permesso limitato,
dato da Papa Paolo VI, gli venne estorto con la forza e con l'inganno. Ci si
può meravigliare se egli disse che "il fumo di Satana" era entrato
nella Chiesa?
Al fine di opporre resistenza a questa oltremodo crescente
"abitudine alla disubbidienza", il Papa allora (sempre nel 1969) si
rivolse a tutta la Chiesa, con una seria ammonizione (vehementer hortatur)
riguardo i pericoli della somministrazione della Comunione sulla mano e con il
consiglio, "per il bene della Chiesa stessa", che tutti i Vescovi, i
sacerdoti ed i laici si conformassero ancora una volta al modo già in uso di
ricevere la Santa Comunione sulla lingua. Questa ammonizione ed il
consiglio che ne seguì godono tuttora di piena validità.
Nel 1975 l'Arcivescovo Annibale Bugnini, lo stesso autore di
RIFORMA LITURGICA (NOVUS ORDO MISSAE), l'amato esperto in Liturgia e
consigliere di Papa Paolo VI, proprio in merito a questo argomento, venne
licenziato dal Papa non appena si scoprì la sua affiliazione massonica. Al
momento della trattazione del problema, il Bugnini aveva dato troppa enfasi
alle opinioni della minoranza e, allo stesso tempo, aveva minimizzato troppo
le opinioni della schiacciante maggioranza. Aveva consigliato il Papa con
aperte menzogne e terribili e distorte informazioni, ma il danno era già stato
fatto e tutto il Cattolicesimo era ormai tremendamente minato da questo
tradimento.
La notte in cui morì, Papa Giovanni Paolo I nel cassetto del suo
tavolo aveva una lista di nomi di circa 30 Cardinali e Vescovi massoni che egli
avrebbe licenziato il giorno seguente. (Cfr. L'OPPOSIZIONE... pag. 43).
Dopo 11 anni di Comunione sulla Mano, Giovanni Paolo II disse: “In
diversi Paesi la Comunione sulla Mano è diventata una norma. Allo stesso tempo
stanno diventando più forti le voci che lamentano la mancanza di devozione per
le forme eucaristiche - una mancanza di cui devono farsi carico non solo coloro
da cui essa è messa in evidenza, ma anche i Pastori della Chiesa”. 1980 (3s).
I documenti del Concilio non
contengono nulla riguardo questo argomento così cruciale, ciò nonostante
milioni di persone associano a torto la Comunione sulla mano al Concilio Vaticano
II.
La Bibbia insegna:
"Abramo si prostrò con il viso a
terra" (Gen 17,1-3).
Tutti gli israeliti "si alzavano e si
prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda" (Es 33,10 seg.).
"Nel nome di Gesù ogni ginocchio si
pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra" (Fil 2,10).
"Prostratisi lo adorarono" (11
Divin Fanciullo. Mt 2, 11).
"Prendete e mangiate" (Mt
26,26).
"Davanti a me si piegherà ogni
ginocchio" (Is 45,23).
"E i vegliardi si prostrarono in
adorazione" (Ap 5,13 seg.).
Secondo Luca (22, 19), e secondo la legge,
solo le mani consacrate possono "prendere" e "dare" alla
gente. Il laicato rimane passivo.
"Nella cultura semitica al tempo di
Cristo non si pensava nemmeno di porre il cibo in mano ai commensali. Se chi
ospitava desiderava onorare l'ospite in un modo del tutto speciale, gli porgeva
il cibo in bocca".
Il rispetto per tali costumi ebraici ha
fatto sì che ne seguisse la tradizionale distribuzione della Comunione sulla
lingua. Questa evidenza storica conferma la conclusione biblica che Cristo
assunse una "norma basilare" e la adeguò affinché divenisse un
"principio Divino".
Da “Il Santo Rosario” web
Continuerò
ad approfondire l’argomento, ma fin da ora mi sono convinto di come devo essere
io davanti all’Eucaristia: d’ora in avanti (regole Covid permettendo) riceverò la Comunione sulla lingua e
in ginocchio. Non che questo basti a fare un buon cristiano, ovviamente, ma, con
tale comportamento, oltre a riconoscere la Divinità davanti a noi, dimostriamo
la nostra riconoscenza a Gesù per averci salvati morendo sulla croce.
Chi
sostiene che i segni del cristiano vengono dopo, o sono meno importanti dei
comportamenti, dice solo una mezza verità: i segni (come quello della croce,
per esempio) sono come fari che attraggono l’attenzione di chi ci circonda, che
osservano la nostra coerenza e ci studiano; non compierli è come sfuggire alle
nostre responsabilità vergognandoci di quello che siamo per timore del giudizio
popolare. Altro che comportamenti bigotti!