venerdì 22 luglio 2022

LA COMUNIONE SULLA MANO

 


Mi sto appassionando alla lettura dell’intervista fatta da Padre Slavko Barbaric a Maria Simma, una donna dei nostri tempi (morta nel 2012 a Sonntag in Austria) in grado di parlare con le anime del Purgatorio (Cfr. “Fateci uscire da qui!”).

Tra i tanti richiami a ritrovare una fede genuina e il dovuto rispetto alla sacralità Divina con un comportamento cristiano coerente, ho trovato questi passi che mi hanno fatto riflettere profondamente.

 

Le anime del Purgatorio le hanno mai parlato dei ministri straordinari dell’Eucarestia?

Sì, in condizioni normali, solo le mani consacrate dei sacerdoti devono distribuire la ComunioneLa legge della Chiesa dichiara che questa regola sia rispettata a meno che non si verifichino delle “circostanze straordinarie” come quella del sacerdote costretto a letto. “Straordinario» non significa una situazione in cui si debba aspettare due o dieci minuti in fila per ricevere la Comunione. Dobbiamo sempre prepararci a ricevere Gesù nella preghiera. Chi insiste che tutto sia finito il più presto possibile, non ha capito quale enorme privilegio, sorgente di grazie e protezione sia per noi ricevere Gesù.
Se poi qualcuno vuole una prova che i ministri straordinari dell’Eucarestia, con la disinvoltura con cui si creano oggigiorno, non sono voluti da Dio, ecco un racconto molto significativo. Non molto tempo fa, in questa regione, mori una signora che distribuiva la Comunione e che aveva persuaso molte altre signore a fare altrettanto. Non la conoscevo molto bene, ma avevo sentito parlare di lei. Prima del funerale, la bara, che era già stata chiusa dopo l’estremo saluto dei familiari ed amici, venne riaperta dietro insistenza di un parente stretto che era giunto in ritardo. Nel sollevare il cofano, tuttavia, grande fu lo stupore dei presenti, tra i quali il sacerdote che officiava il rito funebre, nel constatare che c’era stato un cambiamento rispetto a prima: 
le mani della donna erano diventate tutte nere. Questo fatto fu per me, come per gli altri, la conferma che Dio volle darci, che mani non consacrate non dovrebbero distribuire Gesù nella comunione (e di conseguenza nessun laico dovrebbe ricevere sulle mani la Comunione – ndr).

È vero che molte cose di cui le anime del Purgatorio si sono rammaricate con lei riguardano le riforme liturgiche volute dal Concilio Vaticano Il? Cosa ne pensa di questo Concilio?

Si, con il Concilio si ebbero molte riforme del tipo cosiddetto ‘moderno’, ma queste riforme non avevano alcuna attinenza con lo spirito dello stesso Concilio. Alla base del Vaticano II c’era molto di buono poiché grande fu l’attività dello Spirito Santo. Tuttavia, come spesso succede con luoghi, eventi ed individui in cui è forte la presenza di Dio, Satana è sempre in agguato ed attacca, divide e porta scompiglio ovunque sia possibile per cercare di colpirne l’essenza stessa. E, per essere più precisa, aggiungerei che gli inviati di Satana sono molto meglio organizzati e perseveranti di tanti cattolici.

Mi è stato detto da almeno tre fonti serie che i Massoni si erano riuniti fin dal lontano 1925 per promuovere la distribuzione della Comunione in mano. Ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine ci sono riusciti.

Per quanto concerne tutte quelle riforme moderne che si ritengono erroneamente frutti divini del Concilio, le posso assicurare che NON è così e che i Massoni all’interno del Vaticano le avevano da tempo predisposte con l’unico intento di fortificare la presa di Satana sulla Chiesa. Quando fu chiesto a tutti i vescovi del mondo di votare l’istanza della Comunione in mano, la maggioranza era contraria. Inoltre, in nessun documento di questo Concilio c’è il benché minimo accenno a questa riforma. Lo stesso Papa Paolo VI disse che dopo quel Concilio il fumo nero di Satana aveva penetrato il tempio di Dio allo scopo di soffocare i frutti del Concilio. Come aveva ragione.

 

Tutto questo mi ha scombussolato non poco, convinto com’ero che “prendere la Comunione in mano” fosse una innovazione del Concilio per avvicinarci di più a Dio e non un atteggiamento irrispettoso come si legge nell’intervista. D’altra parte come non credere a Maria Simma che è sempre stata guidata dal suo parroco, seguita dal suo Vescovo e conosciuta dal Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II, senza che mai avesse avuto un richiamo. Superata la sorpresa, mi sono imposto di approfondire la questione.

Ho trovato questi commenti, non esaustivi, ma che confermano le parole di Maria Simma.

 

Approfondimento

 

Nel 1969 il numero sempre crescente di Vescovi che sostenevano la diffusione della somministrazione della "Comu­nione sulla mano" (inclusi allora anche i Vescovi di Germa­nia, Francia e Belgio) richiese a Papa Paolo VI di concedere un permesso speciale "al fine di sanzionare tale disobbedienza". In modo sorprendente, e dopo una resistenza a lungo combattuta, sembrò che egli si arrendesse. Nel tardo 1969, infatti, diede "il permesso speciale" di concedere la Santa Comunione sulla mano a certe Conferenze di Vescovi in cui si era andato affermando (nella disobbedienza) tale modo di riceverla ma nell'opposizione a quanto già prescritto. Dunque, questo "permesso speciale" venne concesso SOLTANTO a "certe comunità e certe città", e certamente NON in tutte le Diocesi e NON "come pratica abituale". Di conseguenza il suo inizio illegale, come pure la sua diffusione in così numerose nazioni risultano ingannevoli, non validi, viziati da errore e, infine, sbagliati. Tale permesso limitato, dato da Papa Paolo VI, gli venne estorto con la forza e con l'inganno. Ci si può meravigliare se egli disse che "il fumo di Satana" era entrato nella Chiesa?

Al fine di opporre resistenza a questa oltremodo cre­scente "abitudine alla disubbidienza", il Papa allora (sem­pre nel 1969) si rivolse a tutta la Chiesa, con una seria am­monizione (vehementer hortatur) riguardo i pericoli della somministrazione della Comunione sulla mano e con il consiglio, "per il bene della Chiesa stessa", che tutti i Vesco­vi, i sacerdoti ed i laici si conformassero ancora una volta al modo già in uso di ricevere la Santa Comunione sulla lin­gua. Questa ammonizione ed il consiglio che ne seguì godono tuttora di piena validità.

 

Nel 1975 l'Arcivescovo Annibale Bugnini, lo stesso autore di RIFORMA LITURGICA (NOVUS ORDO MISSAE), l'amato esperto in Liturgia e consigliere di Papa Paolo VI, proprio in merito a questo argomento, venne licenziato dal Papa non appena si scoprì la sua affiliazione massonica. Al momento della trattazione del problema, il Bugnini aveva dato troppa enfasi alle opinioni della mino­ranza e, allo stesso tempo, aveva minimizzato troppo le opinioni della schiacciante maggioranza. Aveva consigliato il Papa con aperte menzogne e terribili e distorte informazioni, ma il danno era già stato fatto e tutto il Cattolicesimo era ormai tremendamente minato da questo tradimento.

 

La notte in cui morì, Papa Giovanni Paolo I nel cassetto del suo tavolo aveva una lista di nomi di circa 30 Cardinali e Vescovi massoni che egli avrebbe licenziato il giorno seguente. (Cfr. L'OP­POSIZIONE... pag. 43).

 

Dopo 11 anni di Comunione sulla Mano, Giovanni Paolo II disse: “In diversi Paesi la Comunione sulla Mano è diventata una norma. Allo stesso tempo stanno diventando più forti le voci che lamentano la mancanza di devozione per le forme eucaristiche - una mancanza di cui devono farsi carico non solo coloro da cui essa è messa in evidenza, ma anche i Pastori della Chiesa”. 1980 (3s).

 

I documenti del Concilio non contengono nulla riguardo questo argomento così cruciale, ciò nonostante milioni di persone associano a torto la Comunione sulla mano al Concilio Vaticano II.

 

La Bibbia insegna:

"Abramo si prostrò con il viso a terra" (Gen 17,1-3).

Tutti gli israeliti "si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda" (Es 33,10 seg.).

"Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra" (Fil 2,10).

"Prostratisi lo adorarono" (11 Divin Fanciullo. Mt 2, 11).

"Prendete e mangiate" (Mt 26,26).

"Davanti a me si piegherà ogni ginocchio" (Is 45,23).

"E i vegliardi si prostrarono in adorazione" (Ap 5,13 seg.).

Secondo Luca (22, 19), e secondo la legge, solo le mani consacrate possono "prendere" e "dare" alla gente. Il laicato rimane passivo.

"Nella cultura semitica al tempo di Cristo non si pensava nemmeno di porre il cibo in mano ai commensali. Se chi ospitava desiderava onorare l'ospite in un modo del tutto speciale, gli porgeva il cibo in bocca".

Il rispetto per tali costumi ebraici ha fatto sì che ne seguisse la tradizionale distribuzione della Comunione sulla lingua. Questa evidenza storica conferma la conclusione biblica che Cristo assunse una "norma basilare" e la adeguò affinché divenisse un "principio Divino".

Da “Il Santo Rosario” web

Continuerò ad approfondire l’argomento, ma fin da ora mi sono convinto di come devo essere io davanti all’Eucaristia: d’ora in avanti (regole Covid permettendo) riceverò la Comunione sulla lingua e in ginocchio. Non che questo basti a fare un buon cristiano, ovviamente, ma, con tale comportamento, oltre a riconoscere la Divinità davanti a noi, dimostriamo la nostra riconoscenza a Gesù per averci salvati morendo sulla croce.

Chi sostiene che i segni del cristiano vengono dopo, o sono meno importanti dei comportamenti, dice solo una mezza verità: i segni (come quello della croce, per esempio) sono come fari che attraggono l’attenzione di chi ci circonda, che osservano la nostra coerenza e ci studiano; non compierli è come sfuggire alle nostre responsabilità vergognandoci di quello che siamo per timore del giudizio popolare. Altro che comportamenti bigotti!

Perché chi si vergognerà di me e delle mie parole, in mezzo a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo, con i santi angeli». Marco 8,38