sabato 20 febbraio 2021

TRISTE ANNIVERSARIO

 

È passato un anno dal riconoscimento del primo caso di coronavirus a Codogno. Da allora centinaia di morti ogni giorno, hanno portato lutto e tristezza in tantissime famiglie.

Nonostante questo siamo riusciti a dividerci sui comportamenti da tenere, favorendo in questo modo l’espandersi di questo pesante flagello in nome di un diritto effimero, quello dell’ “interesse economico”.

Come se non bastasse, ancora oggi, qualche rappresentante regionale invoca l’allentamento delle misure restrittive “per dare ossigeno alle attività produttive”, quasi che queste non abbiano una ricaduta sulle persone che ne sono interessate.

Concordiamo tutti sulla necessità di avere un giusto equilibrio tra il vivere quotidiano fatto di lavoro e di servizi, e la necessità di bloccare definitivamente il contagio, ma non è tollerabile che si abbandoni il buon senso riducendo le difese alla vita umana. La vita è la cosa più bella e più grande che abbiamo, insieme all’amore e alla solidarietà e non la possiamo barattare con nessun interesse economico perché ognuno può decidere di rischiare in proprio ma non deve essergli consentito di mettere in pericolo altre persone.

Se non sconfiggeremo il virus verrà a mancare ossigeno a tutta l’economia nazionale e sarà un disastro per tutti. Già sappiamo che una parte di popolazione per età, per fatalismo, per ignoranza, per ripicca, per dispetto o per la semplice voglia di far del male, come è sempre stato, non si è preoccupata e non si preoccuperà se i contagi aumenteranno, almeno fino a quando siano coinvolti di persona, ma almeno gli altri osservino le indicazioni che ci vengono dalle autorità sanitarie, che certamente ne sanno un po’ più di noi.

Infine, pensiamo a quei medici e infermieri che dopo una giornata trascorsa a confortare il nostro papà o la nostra mamma, ritornando a casa tristi e sconsolati per aver visto persone morire ed altre in gravi difficoltà per il virus, vedono comportamenti incredibilmente rischiosi commessi con assoluta normalità e leggerezza. Come si sentiranno? Non basteranno mai i nostri “grazie”.

Ora che si è aperta una finestra nuova nella politica italiana si è anche illuminata la speranza che tutti mettano le loro migliori capacità per far fronte ai disagi e rafforzare la lotta alla pandemia e raggiungere così la normalità che ci consenta di rilanciare, economicamente e socialmente, la nostra bella Italia.