Coronavirus e Covid-19: cosa bisogna fare per ridurre
il rischio di ammalarsi o di contagio
Come è
possibile ridurre il rischio di contrarre la malattia durante il lavoro, la
scuola, gli spostamenti sui mezzi e le attività normali come fare la spesa?
Ecco alcuni consigli e i fattori di rischio da considerare nella vita di tutti
i giorni.
Eliminare il rischio di contrarre il coronavirus Sars-CoV-2 e di ammalarsi
di Covid-19 è impossibile, ma è possibile limitarlo al minimo. Come è possibile
ridurre il rischio di contrarre il coronavirus durante il lavoro, la scuola,
gli spostamenti sui mezzi e le attività normali come fare la spesa? Finora
sappiamo che i luoghi dove si verifica il contagio sono, con diverse
percentuali di possibilità, la casa, il lavoro, i trasporti pubblici, i locali
e i pubblici esercizi. E che i posti chiusi e i luoghi affollati aumentano
questa possibilità.
Coronavirus e Covid-19: cosa bisogna fare per ridurre il rischio di
ammalarsi
Ma ci sono anche altri fattori da considerare: per esempio il tempo di
permanenza nei luoghi a rischio. Oppure le stesse attività: alcune sono più a
rischio di altre. Ecco allora che i primi tre fattori da considerare sono
essenzialmente questi. Ovvero:
- mantenere le distanze
sociali;
- lavare o igienizzare le mani il
più possibile;
- indossare la mascherina.
Il quotidiano spagnolo "El Pais" ha provato a calcolare il
rischio di infezione in un ambiente chiuso utilizzando un modello di calcolo
sviluppato dal professor José Luis Jiménez dell’Università del Colorado. Non si
tratta di un metodo infallibile, premette il quotidiano, ma probabilmente
abbastanza accurato per capire come il virus "lavora" negli ambienti
chiusi, anche laddove viene rispettata la distanza di sicurezza di due
metri.
Scenario 1: "El Pais" ipotizza che nel nostro soggiorno di casa (le
dimensioni non sono note) ci siano 6 persone, di cui una infetta da SARS-COV-2.
In un caso del genere, indipendentemente dalla distanza di sicurezza, senza
mascherine e una ventilazione adeguata l'infetto potrebbe essere in grado di
trasmettere il virus a tutti gli altri presenti nel giro di 4 ore. Se tutti
indossassero le mascherine, le infezioni si ridurrebbero da 5 a 4 ma il
contagio ci sarebbe comunque perché con una esposizione molto prolungata
neppure i dispositivi di protezione sono in grado di fermare il virus. In casi
del genere solo areare l'ambiente e dimezzare la durata dell'esposizione (da 4
ore a 2) permette di ridurre in maniera significativa il rischio a meno di una
persona infetta. A patto però di indossare i dispositivi di protezione
individuale. Secondo "El Pais" in Spagna il 31% dei casi di infezione
è legato a questo tipo di situazioni.
Scenario 2: in un bar ci sono 15 persone che consumano e tre dipendenti. Le porte
sono chiuse e non c'è ventilazione meccanica. Ebbene, nel peggiore dei casi,
senza prendere nessuna misura di sicurezza, dopo quattro ore tutti i 14 clienti
sarebbero infettati dal virus. Se tutti indossassero i dispositivi di
protezione i contagi si ridurrebbero ad 8. Con le mascherine, una ventilazione
adeguata e un tempo di esposizione dimezzato (da 4 a 2 ore), le probabilità di
contagio calano invece drasticamente: il virus sarebbe capace di infettare solo
una persona.
Scenario 3: un'aula scolastica con 24 alunni. La situazione più pericolosa si
verifica in una classe non ventilata in cui la persona infetta è l'insegnante.
In un caso del genere, senza misure di sicurezza al virus bastano 2 ore per
contagiare 12 persone. Anche in questo caso l'uso delle mascherine riduce
drasticamente il rischio di contagio (da 12 a 5 persone infettate) ma non lo
elimina del tutto. Dimezzando il tempo di esposizione (da 2 ore ad 1 ora) e
areando adeguatamente l'aula il virus sarebbe invece in grado di infettare solo
una persona. "El Pais" specifica che a differenza di quanto si può
pensare, nelle situazioni reali la distribuzione dei contagi è casuale, poiché
senza ventilazione "gli aerosol si accumulano e si distribuiscono in tutta
la stanza".
La regola dei 15 minuti
Poi c'è la regola dei 15 minuti: il
ministero della Salute ha stabilito due parametri molto rigidi che regolano il
funzionamento dell’app Immuni: l’allerta scatta solo se ci si trova a
meno di due metri da un contagiato per almeno 15 minuti. Ma da dove arriva la
"regola" dei 15 minuti? Il commissario all'emergenza Domenico Arcuri,
nel presentare l'App aveva affermato che "gli scienziati ci dicono che il
tempo minimo certo per essere a rischio contagio in caso di contatto con una
persona positiva è di 15 minuti. La distanza considerata a rischio oscilla fra
un metro e due metri. Ma è bene considerare il limite massimo".
Erin Bromage, immunologo all'Università
del Massachusetts Dartmouth, ha riassunto tutto con un’equazione: infezione =
esposizione al virus x fattore tempo. "L’esposizione al virus,
moltiplicata per il tempo, rappresenta la formula basilare che consente di
rintracciare i contatti" spiegava Bromage in un articolo sul
"Corriere della Sera". "Chiunque si intrattenga a parlare con
voi per oltre 10 minuti, faccia a faccia, rischia il contagio. Chiunque
condivida con voi un ambiente chiuso (l’ufficio, per esempio) per un periodo
prolungato, rischia il contagio”.
Cosa fare per limitare i rischi di
contrarre il coronavirus nella vita di tutti i giorni
Oggi invece
il Corriere della Sera pubblica un vademecum che spiega cosa
fare per limitare i rischi di contrarre il coronavirus nella vita di tutti i
giorni. A cominciare dalla scuola, dove sarebbe buona abitudine indossare la
mascherina anche in classe quando si è seduti al proprio posto, ricordandosi
che parlare ad alta voce, urlare o cantare sono attività ritenute a forte
rischio contagio.
Sotto
la lente, più che la trasmissione in aula, c’è il tempo prima e dopo le
lezioni. Che cosa si può permettere? I bambini possono giocare tra loro
all’aria aperta in un contesto distanziato, senza accalcarsi e tenendo le
mascherine.
Poi ci sono
le raccomandazioni sui parenti fragili e gli anziani in generale:
Possiamo
vedere i parenti fragili e chiacchierare con loro, magari fare una passeggiata.
Meglio evitare baci e abbracci e possiamo scegliere di andare a turno, uno alla
volta, facendo salutare i nipotini solo in videochiamata.
Sui mezzi pubblici, il consiglio è di evitare quelli affollati. La distanza
altri resta l’arma migliore: oltre a non salire su mezzi troppi pieni, possiamo
evitare di parlare ad alta voce e non dobbiamo abbassare la mascherina se siamo
al telefono. Infine, i negozi: un supermercato affollato dove si passano tanti
minuti in coda rappresenta una situazione di pericolo, specie perché è un luogo
chiuso e non per forza ampio. È sempre possibile fare la spesa online, farsela
portare, oppure ridurre la permanenza nei negozi a una volta la settimana, fare
scorta o non entrare negli orari di punta.
Brescia To Day 31/10/2020