mercoledì 29 gennaio 2020

MI VERGOGNO


Se il giorno della memoria fosse lo stesso amaro ricordo per tutti, vivremmo in un mondo diventato migliore. Ma così non è! Molti, per nascondere il loro povero razzismo, si nascondono dietro i misfatti dei comunisti, che pure ne hanno fatto di vittime, e non solo quelle delle foibe che sono ricordate saggiamente il 10 febbraio nella festa del ricordo. Anche se è vero che il giorno della memoria del 27 gennaio è mondiale mentre le stragi comuniste non lo sono diventate (a ricordare quanto pesi la Russia sulle decisioni del pianeta), questo non assolve chi non considera entrambi gli avvenimenti (come altri nel mondo) gravi ferite inferte a tutta l’umanità. Non assolve neppure l’appartenenza a un’ideologia fascista o comunque vicina a quella nazista. Anche gli italiani sono stati in gran parte fascisti, ma solo una piccola parte di facinorosi ha esercitato violenza gratuita ed ha partecipato ai misfatti compiuti in Italia rendendosi complici dello sterminio di uomini, donne e bambini nei campi di concentramento. Sembra non bastare mai la documentazione precisa e dettagliata messa a punto con metodica precisione dagli aguzzini. Non si vuole credere alla testimonianza dei pochi sopravvissuti. Sembra che non conti nulla la montagna di cadaveri ritrovati nei campi.
Fa male rivedere i documenti che i nazisti non sono riusciti a distruggere e fa male sentire dalla bocca dei sopravvissuti l’inferno in cui erano costretti a vivere.  Mi vergogno per chi, ora come allora, rimane indifferente alle teste spaccate ai bambini, ai prigionieri usati come bersaglio al tiro a segno, a quelli che hanno subito esperimenti di ogni genere sul proprio corpo, quelli che ogni giorno della loro permanenza al campo hanno subito ogni sorta di violenza fisica, quelli che sono stati soppressi dopo aver raggiunto il massimo dello sfinimento a causa della fatica e della fame e quelli che ogni giorno venivano selezionati per essere mandati nelle camere a gas con lucida premeditazione.
Siamo liberi di avere le nostre idee e le nostre simpatie, ma proprio per questo dovremmo sentire dentro di noi il dolore e anche il ribrezzo per le azioni raccapriccianti rivolte ad ogni essere umano. Perché questo sentimento non è uguale per tutti? Perversione? Diavoleria? Lavaggio del cervello? Degrado umano?
Mi vergogno anche per la timidezza e la paura a parlare apertamente e liberamente, che tanti di noi hanno rispetto ai crimini contro l’umanità perpetrati in ogni momento della nostra storia.
Ogni volta che ci voltiamo dall’altra parte quando un uomo (o una donna) subisce violenza, fuggiamo dalle nostre responsabilità e ci rendiamo colpevoli dell’avvento di una società governata dalla violenza.
Abbiamo bisogno di guardare negli occhi i bambini, capire quanto hanno bisogno della nostra protezione e soffrire al solo pensiero che qualcuno possa fare loro del male. Se potessimo allontanarci per un po’ di tempo dal rumoroso caos quotidiano e dedicarci in assoluto silenzio alle riflessioni su questi temi e al valore della nostra breve esistenza, Dio ci aiuterebbe certamente a diventare più umani e più solidali.

Josef Mengele, lo squartatore dei bambini, è stato protetto e aiutato a sottrarsi ogni volta all’arresto, ma alla fine la natura ha fatto il suo corso e a 67 anni ha incontrato la morte per un banale infarto.