Quando la salute di una persona viene messa a
rischio a causa di una malattia, ci affidiamo al personale sanitario; più grave
è la malattia, più alte sono le attenzioni dei medici, dei parenti, degli amici
e conoscenti.
Così dovrebbe essere nelle relazioni sociali.
Solo che la gravità sociale di una comunità non è percepita da tutti allo
stesso modo.
A parole si può riconoscere che certi segnali
non sono positivi, ma convincersi che è necessario che tutti insieme esaminiamo
questo malessere è tutta un’altra questione. Naturalmente non si vuole
sottovalutare la mole degli impegni che le autorità già hanno, ne la
complessità che oggi assume un rapporto sociale, ne la sicurezza che quello che
si va proponendo sia sufficiente o risolutivo, neppure che quello che segue sia
del tutto condivisibile, tuttavia è importante provarci, solo dopo averlo fatto
si possono valutare gli esiti.
Proviamo ad esaminare alcune delle mancanze che
non favoriscono lo svolgersi armonioso delle relazioni riguardanti sia
l’aspetto civile che quello religioso:
CIVILE
1) Mancanza di un piano sociale che individui i
bisogni e le necessità delle persone;
2)
Abdicazione
ai controlli e mancata individuazione di criteri di comportamento sul
territorio, compresa la viabilità e i parcheggi;
3)
Assenza di
un sostegno diretto ai giovani per individuare il percorso migliore di
avvicinamento al lavoro;
4)
Mancanza
di un’informazione diretta agli anziani delle normative di volta in volta
emanate per loro e dei benefici cui hanno diritto;
5)
Mancanza
di un’istruzione web di base per rendere indipendenti il più possibile i
cittadini nella dichiarazione dei redditi e altri doveri telematici;
6)
Il dedicare
nell’anno almeno un incontro per ogni categoria di persone (adolescenti,
giovani, adulti, anziani) per sentire le loro opinioni;
7) Mancanza di una pro-loco che coinvolga più
persone possibili.
RELIGIOSO
1) Necessario per tutti i credenti di trasformare
la “Parola” in quotidiano vissuto in mezzo ai fratelli;
2)
Necessario
che i responsabili parrocchiali ai vari livelli traducano coerentemente quello
che viene “predicato”;
3)
Parlare
più spesso dei cristiani perseguitati;
4)
Necessario
aumentare la presenza del sacerdote nelle famiglie;
5)
Necessario
che, quando è possibile, il sacerdote eserciti la mediazione per raggiungere
concordia e rappacificazione;
6)
Si apra ai
pellegrinaggi spiegandoli e raccomandandoli alla devozione;
7)
Si apra
alle gite sociali per aumentare la conoscenza reciproca e aumentare le
relazioni;
8)
Si apra a
una collaborazione con l’Amministrazione comunale specialmente ai punti 1-3-4
per quanto possibile quando una parte non sia sufficiente;
9)
Necessario
rielaborare i criteri organizzativi dell’oratorio;
10) Necessario riportare all’interno del Consiglio
economico la gestione di tutte le pratiche della parrocchia;
11) Indispensabile rendere trasparenti i Bilanci.
Se ci fosse uguale convincimento
nell’individuazione delle cure, questa comunità diventerebbe un esempio da
imitare; ma sembra che non sia così…
Pur con un associazionismo esteso,
volontariato elevato e capacità dei singoli invidiabile, procediamo sfilacciati
dissipando spesso il nostro tempo in tante attività che lasciano i problemi
principali esattamente come stavano. La speranza si trasforma in sfiducia, che
ci blocca, che ci porta al sospetto e al pregiudizio facendoci perdere la
visione di insieme.