mercoledì 6 settembre 2017

ATTENTI AI TRE

La parola più diffusa al mondo penso che sia “amore”. Ma questo sentimento, così ricercato, è sfuggente come un’anguilla: quando credi di possederlo ti scappa via senza che tu possa fare nulla per trattenerlo. Tutto per colpa di almeno tre organi del nostro corpo: gli occhi, la bocca e le mani. I genitori non insegneranno mai abbastanza ai loro figli l’esercizio dei muscoli che li azionano.
Gli occhi.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima. Possono essere trasparenti o impenetrabili; innocenti o colpevoli; sereni o misteriosi. L'espressione deriva dalla personalità, da come l’individuo è abituato a guardare la realtà quotidiana.
La bocca.
La bocca è l’organo che forma il sorriso, la più bella risorsa di una persona. Anche questo deriva dalla personalità ed abbonda sulla bocca di chi è stato educato alla positività della vita.
Le mani.
Le mani non sono solo il mezzo per servire il proprio corpo, sono anche un mezzo di comunicazione. Una stretta di mano calorosa non parla allo stesso modo di una stretta fugace; una mano incoraggiante sulla spalla di un amico scalda il cuore; le carezze sono segno di affetto; e comunque tutti i contatti che le mani hanno nei confronti delle persone segnalano un avvicinamento, un affinità; al contrario la resistenza al contatto segnala freddezza e distacco verso l’altro.
L’incontro con una persona dagli occhi sereni che con un grande sorriso ti stringe calorosamente la mano è senz’altro quello di un amico che ti può toccare il cuore.
L’assenza di uno dei “tre”, invece, obbliga a un maggiore approfondimento: tristezza, paura, timidezza, dolore possono essere i sintomi più comuni; ma anche cattiveria, egoismo, superbia, avarizia e discriminazione. Occhio ai tre! Impariamo ad osservarli per … capire la persona o le persone con le quali vogliamo camminare.