lunedì 18 febbraio 2013

EUROPA: COSI' NON VA ...

Dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, con un grande sforzo di preveggenza, i leader europei iniziano ad unificare l'Europa, almeno per rispondere alle necessita' pratiche inerenti alla ricostruzione ( Ceca, Euratom, e il fallimento del Ced). Poi, una volta raggiunto un certo benessere, ogni nazione si convince che puo' bastare a se stessa e che l'Europa e' interessante solo se produce un utile per lei. Così e' nata una Costituzione europea, creata a tavolino dai singoli governanti, che non ha per niente tenuto conto delle nostre origini giudaico-cristiane, quindi privando i cittadini europei dell'essenziale legame comune che ci fa riconoscere come simili in uno stesso continente. Gravissimo! Da qui la logica difesa del singolo interesse nazionale con il ripetersi di beghe e compromessi; tutto alla ricerca di una unita' impossibile. Inutile e improponibile, in queste condizioni, qualsiasi ricerca di unita' federale, con autonomie limitate agli stati e compiti federali unitari (polizia, finanza, forze armate, ecc.).
La "guerra" sotterranea già manifesta tra nord e sud Europa e' esplosa platealmente durante la discussione del Bilancio europeo 2014-2020: il nord, più forte, ha condizionato le risorse per il sud, più debole, imprigionandolo ancor più nella sua debolezza e nella grande difficoltà a far ripartire una economia stremata dagli sprechi e dalla cattiva politica che ha costretto queste nazioni ad avvitarsi su se stesse in attesa di un progetto risanatore  ( in particolar modo Grecia, Spagna, Italia, Portogallo, ma anche la Francia non nuota nell'oro). Questa rivalità interessata e' stata confermata, se ce ne fosse stato ancora bisogno, dal comportamento dei governanti della Gran Bretagna che, del tutto insensibili al grido dei disoccupati del sud, per difendere un'immagine arrogante di solido potere economico e politico, hanno ricattato i paesi poveri, pena la loro uscita dalla CEE, fino ad obbligarli ad accettare dalle casse dell'Unione un contributo ridicolo, che non permette certo di affrontare colossali problemi di sviluppo. No! Così non va! L'Europa va ripensata e anche il futuro Governo dovrà puntare i piedi, altrimenti affonderemo senza che nessuno tra quelli che sono fautori del rigore ci dia il minimo aiuto per stare a galla.
L'Europa ci avrà pure fatto da ombrello negli anni passati, anche perché le faceva comodo, ma ora per chi crede nell'Europa unita e' tempo di decidere cosa fare da grandi, che risorse mettere in comune per avere un destino economico e sociale sempre più omogeneo; altrimenti e' meglio ritornare al vecchio sistema delle contrattazioni e della stipula di convenzioni secondo necessita'. Prima o poi anche gli italiani avranno dei politici all'altezza delle loro aspettative o delle loro necessita' primordiali, allora, forse, si aprirà una nuova stagione.

giovedì 14 febbraio 2013

ENRICO GHIDONI (Chicco)

Non e' cainese, ma l'impresa merita di essere menzionata, insieme all'uomo che l'ha compiuta. Parliamo di Enrico Ghidoni, fratello del già celebre Roberto, che con una preparazione che ha richiesto grandi sacrifici, ha potuto superare questa prova che altrimenti sarebbe stata impossibile.
Il 59enne bovegnese è giunto pochi giorni fa sul traguardo di Dawson City (Canada) primo dopo 430 miglia (circa 700 km) sugli sci lungo le piste ghiacciate dei cercatori d'oro. Un'impresa che corona un sogno che nel 2011 svanì per il congelamento di alcune dita del piede.
I fratelli Ghidoni, con la loro tenacia, non hanno coronato solo un sogno: insegnano a tutti noi che il sacrificio non e' privo di utilità ma aiuta ad essere veramente liberi e autonomi nelle proprie decisioni; sconfiggono i teorici del "che  senso ha faticare così" che continuano a non capire che senza sacrificio, nella vita, non si raggiunge alcun traguardo.
Per questo anche noi cainesi ci complimentiamo con Enrico e lo ringraziamo per l'incoraggiamento che ci ha dato realizzando il suo sogno

sabato 2 febbraio 2013

LA SEDE DEGLI ALPINI DI CAINO

 Ancora una volta il gruppo alpini di Caino ha dimostrato di essere all'altezza della fama che il "corpo" si e' fatta nella società civile. Ricevuto in comodato d'uso gratuito dal Comune una parte dello stabile in Via Villa Sera, ha saputo trasformarlo con maestria in una tra le più invitanti sedi sociali che abbiamo a Caino. Lo stupendo portico all'ingresso offre una vista panoramica unica sulla valle del Garza su, su, fino a S. Eusebio. Bene ha fatto l'Amministrazione Comunale ad affidar loro questo immobile, (delibera 44 del 19/4/2011); oltre ad averne cura, sicuramente lo, arricchiranno ulteriormente, offrendo opportunita d'incontro per gli alpini e tutti coloro che saranno coinvolti dalle varie iniziative.

martedì 1 gennaio 2013

LIBRI E SCRITTORI DI CAINO


Caino parrebbe un paese di montanari, avezzo a lasciare ad altri l'arte del parlare e dello scrivere, come tempo perso, un lusso che la gente semplice non si può permettere. Basta un piccolo approfondimento per scoprire invece una serie di lavori che, sebbene diversi tra loro per classe e profondità, manifestano una sorprendente vivacità letteraria. Ad aprire (si fa per dire) le ostilità tocca nel 1990 all'Amministrazione Comunale con il testo "CAINO E LA SUA STORIA", a cui seguono due testi di Flavio Emer: "IL MIO CIELO E' DIVERSO" nel 1993 e "IL CORPONAUTA" nel 1996. Ad opera del Gruppo Pensionati Caino esce nel 2005 "PER MIA DESMENTEGA'", un piccolo dizionario del dialetto di Caino e "DIARIO RODA" nel 2008. Dopo il restauro della chiesa parrocchiale, nel 2007, era uscito per iniziativa del Parroco, "CAINO E LA SUA CHIESA", un testo stupendo che e' andato ad integrare perfettamente "Caino e la sua storia". Ma non finisce qui. A fine 2011 di R. Gotti, con la collaborazione di Franco e Luigi Gatelli insieme ad altri, si affianca un altro testo storico dal titolo "CAINO", uno studio sulla produzione di lame a Caino tra il cinque e il seicento. Anche quest'ultima opera e' importante perché riporta alla memoria un passato che ci riguarda e va ad arricchire di nuove conoscenze la nostra storia. Dobbiamo augurarci che altri vogliano seguirne le orme e dare alla stampa nuovi libri. Un concorso promosso dall'Amministrazione Comunale nel 2007 ha rivelato che ci sono anche dei talenti poetici in mezzo a noi; certamente qualcuno ha delle raccolte di poesie da far conoscere. Manca un po' di interesse a coordinare ... ma chissà che presto non si senta parlare della cultura sbocciata a Caino.



domenica 30 dicembre 2012

IL LAGHETTO DI CAINO

Tra le bellezze paesagistiche del nostro paese c’è una magnifica località arricchita di uno specchio d’acqua che, purtroppo, i cainesi non possono frequentare e nemmeno vedere da vicino perché è proprietà privata. Questo luogo è sempre stato identificato col nome del bacino: Laghetto di Caino.
Nel laghetto entra l’acqua della valle di Pusigle che poi si scarica nel Garza attraversando a monte tutta la contrada di Rasile (lasciandone un po’ anche sotto la palestra del Centro Sportivo).

Chissà che in un prossimo futuro non si giunga a una collaborazione tra il Comune e i proprietari del fondo per una condivisione di una simile bellezza naturale.



giovedì 27 dicembre 2012

MIRAMONTI CHIUDE

Lo storico ristorante lungo le Coste di S. Eusebio, nato dal nulla quasi 60 anni fa per mezzo dei fratelli  Angelo e Giuseppe Piscini, a fine anno chiude i battenti. A dichiararlo alla stampa e' Mario Piscioli, attuale gerente, che un po' per salute, un po' per le mutate condizioni economiche, e' costretto ad interrompere un percorso che per lunghi anni si e' intrecciato con la storia del tondino della Valle del Garza. Dopo una pausa di riflessione toccherà a Mauro, figlio di Giuseppe Piscini, decidere la sorte di questa rinomata cucina conosciuta in buona parte del mondo.

domenica 4 novembre 2012

CIRCOLO COMBATTENTI E REDUCI



In Via Villa Sera, di fronte alla “Santella” posta sulla strada che sale verso “Merolta”, era situato l’ultimo Circolo Combattenti e Reduci. Il precedente era situato a Villa Mattina dai De Giacomi (Camili).
Per molto tempo in questi locali si sono dati appuntamento tutte quelle persone che hanno patito sofferenze indicibili combattendo una guerra non cercata ma subita. La sofferenza ha prodotto legami indissolubili e forti che in questi luoghi si sono incontrati per ricordare le esperienze personalmente vissute, che gli “altri” difficilmente potevano capire. Infatti sono state tante le persone che hanno guardato con imbarazzo il rientro di questi reduci vestiti di stracci, quasi fosse colpa loro aver perso la guerra. Dopo le privazioni, i patimenti, la tristezza per i compagni d’arme morti combattendo, anche il nascondimento del valore con il quale avevano combattuto, lotta impari, per vincere e tornare alle proprie case per riabbracciare finalmente i famigliari rimasti a lungo nell’angoscia per non sapere più nulla dei propri congiunti.
Se è vero che la vita continua, ricordare i luoghi dove i nostri genitori si ritrovavano uniti, aiuta ciascuno di noi a valorizzare ciò che veramente lega una persona con l’altra, nonostante la differenza delle opinioni.